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Politica | 17 marzo 2020, 19:15

Mascherine, più soldi e tampone per i medici ed infermieri piemontesi impegnati contro il Coronavirus

Presentato il nuovo commissario straordinario per il Covid-19 Coccolo:"Il Piemonte sta rispondendo al meglio, ha il suo interno anticorpi per superare le difficoltà"

Mascherine, più soldi e tampone per i medici ed infermieri piemontesi impegnati contro il Coronavirus

Più soldi al personale sanitario impegnato a fronteggiare il Coronavirus, tampone per tutti i medici, infermieri e personale sanitario impiegati per l’emergenza sanitaria, implementazione dei sistemi di protezione personale. Sono questi i tre punti cardine del decreto approvato dalla Regione Piemonte per il contenimento del Covid-19, presentati questi sera in videoconferenza dall’Unità di Crisi.

Un appuntamento virtuale durante il quale è stato presentato Vincenzo Coccolo (definito dall’assessore Marco Gabusi “Piccolo Bertolaso”), il nuovo commissario straordinario per il coronavirus in Piemonte. “Ci troviamo di fronte -ha detto Coccolo, che in passato si è occupato della questione rifiuti in Campania e degli sbarchi dei migranti - ad un’emergenza epocale, ben al di là di quelle sismiche ed idrogeologiche”. “Il mio compito -ha aggiunto – è di mettere a servizio della comunità piemontese la mia esperienza. In un contesto di grandissima criticità, come quello attuale, si inizia ad intravedere la luce al fondo del tunnel: il Piemonte sta rispondendo al meglio, ha il suo interno anticorpi per superare le difficoltà. Il mio compito è di utilizzare al meglio questo risorse, che la Protezione civile ha già in sé”.

Ventitrè giorni fa – ha spiegato il Presidente Alberto Cirio -è nata l’Unità di Crisi, siamo stati la prima regione a farla”. “Dopo il 4 marzo -ha proseguito il governatore - avevamo già implementato i compiti di questa struttura, perché la crisi che deve essere affrontata è complessiva – sociale, di approvvigionamento, …- e necessitava di un approccio più completo. Per questo abbiamo nominato un commissario straordinario , che è una figura che fa da cappello a tutti settori”. Il governatore - collegato in videoconferenza da casa sua nell’albese, dove si trova in quarantena perché risultato positivo al coronavirus – ha poi voluto tirare una stoccata a Roma sul materiale sanitario, “ancora poco qualitativamente e quantitativamente. Con Arcuri speriamo la situazione possa migliorare, ma non siamo stati fermi”. Cirio ha ribadito la volontà di iniziare a fare i tamponi al personale sanitario “per tutelarlo: se tuteliamo loro, tuteliamo tutti. Per noi è un gesto di riconoscimento ed affetto”.

Su quest’ultimo fronte l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha annunciato delle novità. “Ampliamo la rete- ha chiarito l’esponente della giunta piemontese – che analizza i tamponi, con gli ospedali Rivoli e Biella. Abbiamo dotato le Molinette e l’Amedeo di Savoia con 4 apparecchiature capaci di dare in un’ora la risposta. Per i nostri dipendenti pensiamo di utilizzare il laboratorio di Orbassano”.

Icardi ha poi parlato dell’ospedale di Verduno, di cui la Giunta regionale ha deciso di anticipare l’apertura per farne quel "covid hospital" destinato ad accrescere in misura sensibile l’attuale dotazione piemontese di posti-letto destinati all’emergenza.

La struttura, la cui definitiva apertura era prevista nel maggio prossimo, stamattina è stata meta di un sopralluogo che ha coinvolto lo stesso assessore regionale, giunto sulla collina a metà strada tra Alba e Bra insieme al responsabile per l’emergenza sanitaria Mario Raviolo. “La stiamo allestendo – ha spiegato Icardi – con tutte le attrezzature necessarie, ipotizzando 30 posti di terapia intensiva, 130 in sub intensiva e i restanti per i ricoveri ordinari”. Il nuovo covid hospita regionale dovrebbe essere “operativo da domenica”.

Cinzia Gatti

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