Il Nazionale

Sport | 15 marzo 2020, 10:50

Cinque libri sul calcio (ma non solo) da leggere per sentirne meno la mancanza

Dall'analisi dei metodi di due dei più grandi allenatori della storia, al racconto delle vicissitudini dei dilettanti

Cinque libri sul calcio (ma non solo) da leggere per sentirne meno la mancanza

Per allietare le ore che si trascorrono a casa e per non sentire troppo la mancanza dell'amato pallone, leggere qualche libro di argomento sportivo può essere un buon rimedio. Tuttavia, spesso è difficile scegliere un volume di sport che sia interessante. Le librerie pullulano di scritti con stampati sulle copertine volti di allenatori e giocatori, ma sono ben pochi quelli che davvero vale la pena leggere. Il pericolo di imbattersi nella classica scopiazzatura di pagine Wikipedia è dietro l'angolo. Per farla breve, per sentirsi raccontare semplicemente le tappe della cavalcata del 2006 della nostra Nazionale non serve acquistare un libro. Post scriptum: la cosa migliore, qualora non fossero sugli scaffali di casa, è cercare - visto il periodo - versioni eBook. Per qualche settimana ancora è giusto rinunciare al piacere di un libro cartaceo e non uscire di casa.

 

1) "Carlo Ancelotti - Il leader calmo" (best BUR)

No, non si tratta dell'elenco di successi e insuccessi del "Carletto nazionale". Il volume infatti è incentrato sul concetto di leadership, applicabile a qualsiasi ambito lavorativo. Infatti, è stato scritto insieme a Chris Brady, direttore del Centre for Sports Business della Salford University di Manchester, e Mike Forde, direttore sportivo del Chelsea tra il 2007 e il 2013. Attraverso le esperienze concrete, Ancelotti spiega come si possa essere condottieri senza dover alzare la voce e l'importanza di instaurare buone relazioni interpersonali.

 

2) "Francesco Totti - Un capitano" (Rizzoli)

Attraverso la sapiente penna di Paolo Condò, Francesco Totti racconta la sua vita in giallorosso e in azzurro. Un concentrato di aneddoti che partono dai primi calci del "pupone" fino alla decisione di lasciare il calcio giocato. Un volume che non annoia con statistiche o meri racconti di cronaca sportiva, ma che cerca di far scoprire l'uomo oltre il calciatore e in che modo vivere sotto la perenne luce dei riflettori influenzi la sfera della vita privata. Particolarmente apprezzabile il capitolo relativo al Mondiale 2006, dove attraverso alcuni piccoli particolari traspare la forza del gruppo, la cui solidità non fu scalfita dalle vicende di Calciopoli.

 

3) "La partita perfetta - Filosofia del calcio" (UTET)

Altro volume che parla di calcio ma che stimola riflessioni trasversali a numerosi ambiti. I due docenti universitari di filosofia a cui si deve questa opera, Corrado Del Bò e Filippo Santoni de Sio, iniziano l'analisi partendo da uno dei momenti peggiori per tutti gli appassionati: la mancata qualificazione degli azzurri al Mondiale di Russia. Essi provano a trovare "consolazioni filosofiche" alla sconfitta. Poi, un ragionamento interessante che parte da pagina 23 su "Nazionali e nazionalismi", ricco di spunti ed estremamente attuale. A questi temi se ne aggiungono poi altri, come la definizione del "genio calcistico", di "vittoria meritata", di "partita perfetta" e di "fair play". Il volume si conclude con un divertente "dizionario calcistico", nel quale si fornisce un'interpretazione alle tante frasi fatte e formule fisse che popolano le interviste di calciatori e addetti ai lavori.

 

4) "Leading - Alex Ferguson" (Hodder)

Proprio come il volume su Carlo Ancelotti, anche questo libro è opera della collaborazione tra un allenatore e un uomo con ampia conoscenza del mondo del business, nonché giornalista, come Michael Moritz. Fergie racconta la sua concezione di leadership. Non si tratta tanto di un racconto cronologico, ma di un andirivieni di aneddoti relativi a ogni particolare aspetto della vita di chi si trova a gestire altre persone. Dal rapporto con i giocatori, alla relazione con i media, passando per la cura dei dettagli e per la capacità di delega. Sir Alex è un libro aperto e spiega con dovizia di particolari la filosofia che stava dietro alle sue scelte. Interessante, anche a fini sociologici, la sua riflessione circa l'importanza del background in cui sono cresciuti i calciatori. Da tutti i ragionamenti descritti, emerge la qualità più importante per essere un bravo manager: "la coerenza". Unica controindicazione, non vi è traccia sul web della traduzione in italiano. Può comunque essere l'occasione di unire l'utile al dilettevole per chi comunque un po' di inglese lo mastica, essendo abbastanza accessibile.

 

5) "Calciatori Brutti - Storie di calcio e di calci" (Sperling & Kupfer)

In fondo, c'è anche bisogno di leggerezza calviniana . Il libro, che nasce dall'omonima e fortunata pagina Facebook, risponde all'esigenza di una lettura piacevole e che non richieda particolari riflessioni. Detto questo, è tutt'altro che un libro stupido. Con un tono scanzonato, ma non sciatto, descrive le sfaccettature del calcio dilettantistico e di chi popola ogni domenica i più o meno polverosi campi di periferia. In molti potranno immedesimarsi nei racconti del volume e, forse, per chi ha una forte nostalgia dei bei tempi sui campi, questo libro potrebbe anche a tratti far commuovere. 

Michael Traman

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