Non bastano i decreti e i controlli. Non basta l’invito spasmodico di “restare a casa”. Non basta l’interdizione degli spostamenti non urgenti. E non basta nemmeno l’appello del Soccorso alpino, “La montagna non scappa”.
Perché a Crissolo, siamo ai 1300 metri della Val Po, ai piedi del Monviso, in questi giorni si sta assistendo ad un po’ di tutto.
Seconde case “prese d’assalto” (in barba ai divieti di spostamento), gente che arriva in paese con sci, pelli di foca e ciaspole. Tutto come se niente fosse. Tutto come se il paese fosse in una “teca” dove i rischi connessi al contagio del “Covid-19” non esistessero.
A confermaci esattamente il quadro della situazione è il sindaco Fabrizio Re, che abbiamo raggiunto telefonicamente.
“Non siamo di fronte ad uno scherzo, né tanto meno ad una vacanza. Qui c’è gente che arriva da Asti, Torino, Saluzzo, da ogni dove. Si muovono in paese. Fino a quando era possibile entravano anche nei bar. Ma il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri è una vacanza premio?
Io non vado a lavorare, rispettando le regole e subendo inevitabilmente un danno economico. Qualcuno invece pensa di venirsi a fare le ferie”.
Il sindaco lancia poi l’appello: “Il mio interesse è l’incolumità dei miei cittadini, ma anche nell’ottica più ampia, di tutti gli italiani. Le vacanze sono una cosa diversa. Sono sempre stato a favore del turismo, ma così non va.
Chiedo aiuto anche a tutti gli organi competenti per arginare questo problema”.
L’appello è comparso anche sulla pagina Facebook istituzionale del Comune.
“Il sindaco e l'Amministrazione comunale – si legge – in accordo con quanto predisposto dalle autorità competenti, al fine della salvaguardia della salute di ogni cittadino, non intende tollerare comportamenti non in linea con quanto è stato definito.
Gli spostamenti consentiti sono esclusivamente quelli per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e rientri presso la propria residenza.
Non è quindi consentito raggiungere o stare sul nostro territorio a fini turistici o simili compreso recarsi presso le seconde case. Verranno quindi intensificate le operazioni di controllo sulle entrate in paese sia attraverso le Forze dell'ordine, sia attraverso i sistemi di videosorveglianza.
Queste operazioni sono necessarie per garantire la salute di tutti noi e di tutti gli italiani. Invitiamo quindi tutti a rispettare le attuali regole in modo da tornare alla normalità al più presto”.
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