Con l’entrata in vigore del Decreto governativo, che limita spostamenti e uscite per evitare il contagio da coronavirus, c’è chi si sta organizzando per permettere agli anziani – gli over 65, che sono la categoria più a rischio – di ricevere la spesa a casa, senza bisogno che siano loro a uscire.
Dunque nei Comuni di Santa Margherita, Lavagna e Sori, per esempio, si sono già attivati o lo stanno facendo. A Santa, a partire da oggi, 11 marzo, la cooperativa sociale Lanza del Vasto consegna gratuitamente a domicilio spesa, farmaci e ricette, telefonando al numero 334 6685758: un servizio aggiuntivo rispetto a quelli ordinari che i servizi sociali del Comune e il personale della cooperativa predispongono a favore degli anziani soli.
Mentre a Sori il Comune intende mettere in atto iniziative analoghe, come l’organizzazione di un servizio di consegna di generi di prima necessità coordinato dall’Area sociale e col coinvolgimento di associazioni del territorio o degli operatori economici e a Lavagna il servizio parte oggi come a Santa Margherita.
E a Genova? Ci sono esempi virtuosi, di generosità e solidarietà, di chi, come Aljoša Ferruggia (ieri ne ha raccontato la storia La Voce di Genova), è disposto a portare la spesa agli anziani del quartiere, ma si tratta di un’iniziativa di un singolo cittadino. Forse, quindi, qualcosa di più si potrebbe fare per evitare che le persone a rischio si espongano al virus andando nei negozi. E magari senza rispettare la distanza di sicurezza di un metro.
Come è successo ieri, a Sampierdarena, davanti a un supermercato. “C’erano circa quaranta persone, tutte anziane, in coda fuori – spiega Mariano Passeri, consigliere Leu del Municipio Centro Ovest – che evidentemente dopo l’uscita del Decreto del Governo si sono precipitate a fare la spesa”. Perché una certa confusione si è generata e in molti sono stati presi dall’ansia, come dimostrato dall’assalto notturno ai supermarket aperti h24.
“Quando si prendono decisioni così importanti e assolutamente legittime, come le misure adottate dal Governo, bisogna, però, creare in tempi brevi strutture d’ausilio per le persone che si invitano a restare a casa”, per cui, l’appello potrebbe essere quello, su esempio dei Comuni del Tigullio, a “offrire un ausilio ad anziani soli e a famiglie in difficoltà, con figli disabili, da parte della Protezione Civile – continua Passeri -, che tramite le associazioni, le cooperative e il volontariato, potrebbe muoversi sul territorio per far sì che le persone possano ricevere un servizio utile”.
E di associazioni ce ne sarebbero: “Agorà e Arci, per esempio, sono ben strutturate. Poi bisogna pensare che chi andrebbe a fare un servizio del genere dovrebbe essere attrezzato, e sicuramente la Protezione Civile avrebbe gli strumenti utili da mettere in campo”.
E tutte le proposte di solidarietà, a livello amministrativo e non solo, possono essere utili in un momento d’emergenza come questo: “Come Municipio abbiamo sospeso le attività, in base alla direttiva –conclude Passeri – ma potremmo cercare di attivare canali di raccolta ed essere un punto di partenza. In fondo siamo un’arteria del Comune, anche se mi sembra che manchi un po’ di comunicazione: il sindaco Bucci potrebbe fare sentire di più la propria presenza a livello cittadino, anche sensibilizzando le persone anziane invitandole a restare a casa e non farsi prendere dal panico”.
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