Misure drastiche per tutto il Piemonte e tutta l'Italia. Con una conferenza stampa iniziata intorno alle 21:35, il premier Giuseppe Conte ha annunciato che le misure emergenziali già attive in Lombardia e in 14 province del paese verranno estese a tutte le regioni. Di fatto, causa Coronavirus, l'Italia intera diventa una "zona protetta".
"Ho deciso di adottare misure forti, ancora più stringenti, per contrastare il Coronavirus e tutelare la salute dei cittadini" ha affermato Conte, unendosi all'hashtag che sta spopolando sui social #iostoacasa.
"Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con io resto a casa, non ci saranno zone rosse, ci sarà l'Italia zona protetta" ha proseguito poi il premier, in una diretta televisiva trasmessa da a reti praticamente unificate.
Non c'è più tempo da perdere. Questo il sunto del discorso di Conte. "I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, dei pazienti in terapia intensiva e dei decessi". "Le nostre abitudini vanno cambiate, vanno cambiate ora. Dobbiamo rinunciare a qualcosa per il bene dell'Italia. Dobbiamo farlo subito, ci riusciremo solo se tutti collaboreremo".
L'obiettivo, ovviamente, è quello di fermare o ridurre al massimo il contagio del virus e arginare così l'emergenza sanitaria. Modello Cina, dunque. A Whuan infatti, nella giornata di oggi si sono registrati "solo" 36 nuovi casi.
Cosa cambia dunque per il Piemonte? Le misure da domani saranno valide in tutte le province: Torino, Cuneo, Asti, Novara, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola, Alessandria e Biella. Quando il decreto verrà firmato, chiunque vorrà spostarsi da un Comune all'altro dovrà fornire una motivazione e presentare un'autocertificazione con un modulo da esibire in caso di controllo.
Divieto di assembramenti all'aperto, in locali aperti al pubblico. "Non possiamo che occasioni di aggregazione diventino occasioni di contagio. Non è facile, so della responsabilità, ma sono costretto a intervenire in modo deciso" è la motivazione data da Conte.
Le scuole rimarranno chiuse sino al 3 aprile in tutta Italia. Stop anche al campionato di Serie A, alle manifestazioni sportive e alle attività in palestra: "Non c'è ragione per cui proseguano le gare, il campionato di calcio: i tifosi devono prenderne atto, non consentiremo neanche che siano utilizzate le palestre".
Fermare il Coronavirus e arginare l'emergenza sanitaria, diventata ormai nazionale con provvedimenti senza precedenti: i cittadini piemontesi e italiani vedono la loro normalità stravolta ancora una volta.
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