C’è un fatto che “macchia” i festeggiamenti del “Carnevale dei Magnin” che si sono tenuti nei giorni scorsi a Piasco, in Val Varaita. Il paese, durante il periodo della “Gran baldoria” ormai da anni, ospita una tensostruttura, il “tendone”, meta di ritrovo per migliaia di giovani, che giungono dall’intero saluzzese e non solo.
Nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 febbraio, un cittadino residente in via Mario Del Pozzo è stato vittima di aggressione. Un gruppo di persone lo ha pestato sotto casa, ad un paio di centinaia di metri di distanza dall’area del tendone, dove era presente un servizio d’ordine.
La violenza si è scatenata quando l’uomo – erano circa le 2.30 di notte – ha sollecitato i giovani ad allontanarsi dal porticato di fronte alla propria abitazione, dopo una serie di schiamazzi notturni in una zona del paese abitata anche da anziani e famiglie con bambini.
Ci è stato spiegato che il porticato in questione spesso si trasforma in un punto di ritrovo per gruppi di giovani. Ma quella notte, complice la concomitanza con la festa carnevalesca, l’uomo si è imbattuto in soggetti diversi dal solito, e il rimprovero è poi sfociato nella violenza.
Il cittadino piaschese ha riportato traumi con una prognosi di 20 giorni. I responsabili dell’aggressione, nel giro di poco, sono stati tutti individuati e denunciati grazie all’attività investigativa dei Carabinieri della Compagnia di Saluzzo, guidati dal capitano Giuseppe Beltempo.
Il caso però approderà anche sui banchi del Consiglio comunale.
Paolo Trovò, Anna Paseri e Stefania Dalmasso – consiglieri d’opposizione del gruppo “Piasco per passione” – hanno infatti trasmesso a Palazzo un’interpellanza, indirizzata al sindaco Roberto Ponte, alla Giunta ed al Consiglio intero.
“Ogni attività e manifestazione pubblica ha senso se non arreca danno ad alcuno e si svolge in una logica di sano divertimento pur nella libertà delle espressioni” scrive la minoranza. Che aggiunge. “È consolidata tradizione organizzare a Piasco festeggiamenti aperti al pubblico in varie occasioni, come la festa di Carnevale, la festa di San Filippo di maggio e la Sagra d’Autunno d’ottobre”.
Il focus dell’interrogazione viene però posto sugli eventi legati al Carnevale.
“Pur con tutta la buona volontà, con addetti alla sicurezza dentro e appena fuori dal tendone e con la pulizia mattutina delle strade pubbliche con una spazzatrice, da ormai sei anni la tipologia di ‘festeggiamento’ scelta sfugge al controllo degli organizzatori e alla stessa Amministrazione comunale, che non possono gestire le scorribande, le urla e gli atti vandalici in centro paese fino a notte inoltrata”.
L’opposizione si fa portavoce di “numerose segnalazioni dei cittadini” che, dopo i festeggiamenti del venerdì e del sabato sera, hanno si trovano ad aver a che fare con “vomito e escrementi umani ovunque, bottiglie di vetro (molte rotte) e bicchieri di plastica a terra e nei giardini privati”.
Per gli ultimi eventi del Carnevale, “il sindaco ha firmato un’ordinanza che di fatto autorizzava lo svolgimento della ‘festa’ fino alle 4 del mattino, nella notte tra venerdì e sabato, e fino alle 3.00 del mattino, nella notte tra sabato e domenica”: “ciò – incalza la minoranza – non ha uguali nei Comuni limitrofi”.
L’interpellanza prosegue: “La stragrande maggioranza degli utenti arrivano da fuori Piasco e si permettono di deturpare il nostro bel paese con una maleducazione ed una violenza inaudita, con vivo disappunto da parte di molti cittadini che il giorno seguente si ritrovano a dover porre rimedio ai danni alla proprietà privata.
Atti vandalici sono state perpetrate su auto e muri di via Roma, e il tendone delle feste viene allestito in centro paese, nelle vicinanze della Casa di Riposo, costringendo un buon numero di cittadini (che pagano le tasse!) a spostarsi in altri luoghi come seconde case o alberghi per poter dormire”.
Alla luce di tutti questi aspetti, l’opposizione ha deciso di interrogare il sindaco e tutto il Consiglio comunale “per conoscere i motivi della condotta assunta dall’Amministrazione comunale nel rilascio di un’ordinanza che consenta i festeggiamenti fino alle 4 del mattino, affinché si apra in seguito una seria e costruttiva discussione in seno al prossimo Consiglio comunale sulle future autorizzazioni che l’Amministrazione intende concedere per le feste di paese”.
Da Trovò, Paseri e Dalmasso la proposta: “Il Comune si consulti con la Questura e con i sindaci dei paesi limitrofi, insieme alle Pro loco, per concertare la giusta formula autorizzativa di tali feste. Venga inoltre individuata all’interno del piano urbanistico una zona fuori dal centro abitato (anche un prato può andare bene) che possa ospitare il tendone durante le varie feste, con annessa zona parcheggio e zona navetta, ma venga adottato come orario limite le ore 1 per la fine festeggiamenti”.
Il sindaco Ponte, raggiunto telefonicamente, ci conferma come verrà fornita una dettagliata risposta nel corso del prossimo Consiglio comunale, che verrà convocato entro il mese di marzo.
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