Questo trasferimento “s’ha da fare”. Parafrasando Don Abbondio si potrebbe riassumere così l’incontro tra Amministrazione e i genitori, gli insegnanti e i residenti del quartiere Vallette per discutere dell’ormai imminente accorpamento tra la scuola elementare Gianelli e la scuola media Turoldo.
La Giunta Appendino tira dritto. Nonostante le contestazioni e i dubbi avanzati dal quartiere, a settembre le sette classi (destinate a diventare 6) della Gianelli si trasferiranno all’interno della Turoldo per far si che nella “loro” struttura si possa insediare il Cpia 1. L’iter è avviato e la richiesta di sospenderlo per un anno avanzata da insegnanti, mamme e papà non può essere accolta: “Il diritto allo studio va garantito a tutti, ai bambini come agli adulti. Sarebbe un’interruzione di pubblico servizio” ci spiega l’assessore all’Istruzione Antonietta Di Martino, che ha ricordato come negare tale diritto voglia dire essere perseguibili penalmente. In sostanza, in mancanza di alternative, non si tornerà indietro per non interrompere il servizio.
L’assessore, insieme al collega con delega all’Urbanistica Antonino Iaria, ha provato a spiegare alla sessantina di persone presenti le ragioni e i dati oggettivi che hanno spinto l’Amministrazione a procedere con questa scelta. In sala, infatti, è stato distribuito un documento che sconfessa le tante fake news girate sul web e sui social circa questo sofferto accorpamento: “Non è vero che il Comune chiude una scuola e taglia un servizio. Anzi, ne aggiunge uno: quello del Cpia1. Il plesso Gianelli continuerà a funzionare, cambierà indirizzo e si trasferirà in via delle Magnolie, a circa 700 metri”.
Sulla questione spazi condivisi e sovraffollamento, l’assessore ha ricordato come sia la Gianelli che la Turoldo, facenti parte dello stesso istituto comprensivo, abbiano un numero esiguo di classi rispetto agli spazi disponibili: le elementari hanno 7 classi, destinate a diventare 6, con 20 aule a disposizione per 139 alunni in un edificio pensato per ospitarne 390. Le medie invece hanno 6 classi, che il prossimo anno potrebbero diventare 7, ma vantano 22 aule (più 3 locali di segreteria). In questo caso gli alunni sono 121, in un edificio che potrebbe ospitarne 420. Insomma, accorpando i due istituti si arriverebbe a un totale di 260 bambini e ragazzi a fronte di una capienza di 420. Le aule occupate sarebbero 13 su 22, con 9 aule vuote e tre spazi di segreteria utilizzabili per i laboratori.
Il coesistere delle elementari e delle medie contestato dai genitori inoltre, è presente in altre 20 realtà torinesi e un terzo degli edifici scolastici del territorio nazionale ospita più plessi. L’unico dato un po’ border line, di fatto, riguarda la mensa che ha una capacità di capienza per 266 persone e risulterebbe quindi vicina al limite massimo consentito, ma non sovraffollata. Insomma, numeri alla mano, l’assessore ha difeso le scelte portate avanti da Palazzo Civico. Di Martino ha inoltre ribadito a genitori e insegnanti come non vi sarà alcun risparmio per le casse di Palazzo Civico. Per quanto riguarda i laboratori e le attrezzature di entrambe le scuole, è stato garantito che nessuno perderà o dovrà rinunciare a spazi già esistenti.
Rispedita al mittente poi la richiesta di trasferire il Cpia1 all’interno dei locali dell’ex Giudice di Pace o della vicina Fratelli Cervi: nel primo caso la struttura non è di proprietà della Città ma del Demanio, nel secondo invece gli spazi vengono utilizzati per custodire il materiale elettorale. Il trasferimento si farà dunque, ma il quartiere promette battaglia. “Ci sono bimbi che piangono, questo è un maltrattamento psicologico. La Gianelli non la lasceremo e lotteremo, statene certi” è la promessa di una mamma i cui figli frequentano la scuola elementare. Stesso tono utilizzato da un papà di alunni frequentanti la Turoldo: “Se avete deciso di ammazzare il quartiere delle Vallette ditecelo, noi ci organizzeremo”.
Il tavolo Vallette ha contestato all’Amministrazione di aver calato un percorso dall’alto, senza avviare un percorso di partecipazione e senza avere una progettualità futura sulla zona. La consigliera e capogruppo di Dema Deborah Montalbano ha invece affermato di avere pronta un’interpellanza per capire i reali costi di ripresa in carico della struttura che ospitava il Giudice di Pace, oggi di proprietà del Demanio: “L’Amministrazione risponde alle esigenze del Cpia 1, non a quelle del quartiere, dei genitori e degli insegnanti”. Perplessità condivise anche dal Cub scuola, che con Giulia Bertelli ha ribadito agli assessori le perplessità e le criticità del trasferimento: "Si percepisce un Comune che non si occupa delle periferie, delle necessità educative dei bambini e delle reali richieste di un intero quartiere".
Di fatto, il quartiere non si è schierato contro l’arrivo del Cpia 1, ma non ha apprezzato le modalità che porteranno al trasferimento della Gianelli: “La sindaca Appendino è venuta qui a ottobre, ma non ci ha detto nulla a riguardo” è la tesi di un’insegnante dell’elementari. Dopo due ore di assemblea i toni si sono alzati, la discussione si è accesa e i presenti hanno urlato tutta la loro rabbia per la non volontà della Giunta di sospendere il trasferimento. Ai contestatori ha risposto l’assessore Iaria: “Ai dati si risponde con altri dati, altrimenti diventa tutta fuffa. La base della progettazione sono i dati oggettivi. La Turoldo è stata ritenuta adatta a ospitare entrambe le scuole dai tecnici del Comune, che si prendono le responsabilità anche penali di queste verifiche”.
Amministrazione da una parte, supportata dalla Circoscrizione 5 e dal direttore dell’Ufficio Scolastico Stefano Suraniti. Sindacati, genitori, insegnanti e alcuni consiglieri di minoranza dall’altra. Gli schieramenti sono noti, le posizioni inconciliabili: di certo però, l’accorpamento si farà.e sembra destinato a generare malcontento.
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