Il Nazionale

Cronaca | 29 gennaio 2020, 18:36

A Torino la notte delle Edicole, l'appello di Maria: "Teniamo una luce accesa per non morire" [VIDEO]

Questa sera luci accese e attività aperta fino alle 22 in via Po

A Torino la notte delle Edicole, l'appello di Maria: "Teniamo una luce accesa per non morire" [VIDEO]

Una luce nel buio di Torino. Questa sera l’edicola della signora Maria Barberio, in via Po 51, all’angolo con via Sant’Ottavio, rimarrà aperta sino alle 22 per dare un segnale forte: quello di voler sopravvivere.

E’ questo il significato della Notte delle Edicole, un’iniziativa promossa dal sindacato Si.Na.Gi, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica, il mondo politico e le amministrazioni comunali circa il ruolo culturale, sociale e di sicurezza rivestito dalle edicole il cui settore vive un momento di forte crisi tanto a Torino quanto nel resto dell’Italia.

“La Notte delle edicole nasce dal sindacato Si.Na.Gi. Mi hanno proposto di aderire a questa serata, lasciare una luce accesa. Tutte le insegne si spegneranno, la nostra no. Questo per far si che le edicole non muoiano” spiega la signora Barberio. Una combattente, nonostante le tante difficoltà affrontate nella vita lavorativa quotidiana, tra vendite in calo e un disinteresse sempre maggiore per i quotidiani.

L’analisi che l’edicolante fa del momento vissuto da lei e da chi come lei fa questo mestiere è schietta, dura: “Sono qui da 12 anni, è cambiato tutto. E’ un momento triste, con contratti vecchi di 30 anni che non ci consentono di vivere adeguatamente. Abbiamo dimezzato l’incasso, il nostro vivere. E’ chiaro che si tratta di un momento abbastanza difficile”.

Ecco perché, una delle soluzioni messe in campo dal Comune di Torino è quella di consentire la vendita di prodotti non editoriali per il 49% massimo della superficie dell’attività. Un piccolo aiuto, che però evidentemente non basta a fermare questa emorragia: “Si, ci sono modi per reinventarsi - ammette la signora Barberio - Il cambio di destinazione d’uso sarebbe una grande cosa, perché consentirebbe di vendere a chiunque facendo si che l’edicola diventi fioraio o qualcos’altro. Attualmente già vendiamo altri prodotti, ma non bisogna far morire l’edicola perché è il canale diretto di vendita dell’editoria. Sarebbe bello che un’edicola rimanesse solo edicola e stop”.

Un sogno, una speranza. Forse un’utopia. Oltre al determinante valore culturale, non va poi dimenticato il valore sociale: per molti, soprattutto per gli anziani, l’edicola è un punto di riferimento importante nel quartiere. Vi è poi la questione legata alla sicurezza, visto che la presenza di un’edicola in una zona porta passaggi frequenti e vitalità della stessa: “Vero, ma qui rischiamo di chiudere anche noi. Quest’anno Torino ha perso 50 edicole, gente che ha investito tantissimo e poi ha chiuso, senza guadagnare niente. Zero. Non vogliamo diventare come loro, ma il giro d’affari delle edicole sta calando”.

Da qui, partendo da questa situazione drammatica, la richiesta di un aiuto: “Ci aiutino ad andare avanti, rivedendo i nostri agi. Bisogna rivisitare il contratto nazionale e ridimensionare le spese, che sono attualmente troppo alte rispetto ai nostri guadagni” spiega la signora Maria. Per lei la giornata è iniziata presto e finirà ancora più tardi. C’è la Notte delle Edicole da vivere.

Andrea Parisotto

Commenti