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Politica | 02 gennaio 2020, 12:32

Il Pd di Pinerolo prepara la riscossa: «Non siamo qui per pettinare le bambole»

Sono già partiti gli incontri per creare eventuali alleanze in vista delle elezioni Comunali del 2021

Il Pd di Pinerolo prepara la riscossa: «Non siamo qui per pettinare le bambole»

«Il 2020 si prospetta un anno laborioso, movimentato, avventuroso. Cercheremo di essere all’altezza. Parafrasando ben due ex segretari nazionali, prendo a prestito i loro cavalli di battaglia: non siamo qui per pettinare le bambole e il bello deve ancora venire» il segretario del Pd di Pinerolo Goffredo Le Donne si prepara a un anno intenso. Nella primavera del 2021 ci saranno le elezioni comunali e il partito si sta muovendo per tentare di riprendere la guida della città, dopo il ribaltone che nel 2016 ha visto vincenti i Cinque Stelle.

«C’è un motto che mi sono ripetuto diverse volte, dalla sera del ballottaggio del 19 giugno 2016, che propongo come preambolo. Dice all’incirca così: “Il fallimento è una schifezza, ma è istruttivo”» rivela Le Donne. Per ricuperare il terreno perso ha proposto una bussola con quattro punti: «La prima direzione è una sede aperta. In senso concreto e non solo. Un luogo dove succedono cose, affinché le persone trovino una buona ragione per venirci, entrarci, tornarci. Mentre la seconda è mettere e ri-mettere in connessione, in sintonia il circolo Pd con i pinerolesi, con il territorio, con le tante situazioni e realtà, in cui siamo immersi e presenti – elenca –. La terza è aumentare la quantità, qualità e varietà degli iscritti. Varietà anagrafica, di genere, di esperienze-competenze. Infine la quarta è meritarci il posto, il ruolo, la responsabilità che ci compete sul territorio».

Per arrivare a individuare il nome del candidato sindaco che verrà sostenuto dal Pd, e da un’eventuale coalizione di centrosinistra, il segretario indica tre passaggi preliminari: «Dobbiamo fare una riflessione accurata, seria e documentata sull’amministrazione Salvai, poi chiarirci e rendere esplicita l’idea di città e di territorio che intendiamo avanzare e infine ragionare sul sistema di alleanze, a scala locale, per sostenere la migliore proposta». Solo dopo arriverà il nome, che potrebbe anche essere scelto tramite Primarie di coalizione: «Se utile, senza riproporre film che abbiamo già visto, passeremo di lì».

Intanto sono già partiti i vari incontri e la linea del dialogo è quella tracciata da Le Donne: «Ho già detto che il mio mestiere era fare il tessitore e l’implementatore. Questo abbiamo fatto, questo ho fatto, in questo primo mese. Mi hanno contattato alcuni, io ho contattato una dozzina di persone – rivela –. Abbiamo incontrato, ed era un po’ che non avveniva, i rappresentanti di Rosso Pinerolese e di Pinerolo in Comune. Ho avuto un’interessante e franca chiacchierata con il sindaco. È saltato, per motivi di salute, l’incontro con Pietro Manduca. Ma ci vedremo a breve. Ho mandato messaggi agli esponenti di Rete Bianca, dobbiamo concordare quando vederci. Inoltre abbiamo ripreso, in varie forme, contatti con ambienti e settori che avevamo un po’ trascurato».

Non è ancora partito invece il confronto con gli ex Pd che sono finiti in “ItaliaViva” di Renzi: «Con chi ha deciso di mettere in campo un progetto fuori dal Pd, sinceramente, non mi sono ancora rapportato. Oltre lo scambio augurale dopo la mia nomina. Quanto prima riprenderemo a sentirci. Diciamo che, per quanto mi riguarda, mi sono preso una pausa di riflessione».

Tra i prossimi obiettivi di Le Donne c’è completare la segreteria che lavora al suo fianco. Oggi ne fanno parte 13 persone, oltre a lui: i due vice-coordinatori Matteo Giorgis e Deborah Severini (una novità per il Pd locale), Luca Baral, Luca Barbero (capogruppo in Consiglio comunale), Agnese Boni, Amabile Fagherazzi (tesoriera e consigliera comunale), Roberta Falzoni, Claudia Galetto, Andrea Geuna, Salvatore Maulucci (consigliere comunale), Emanuele Palazzo, Paolo Pivaro e Magda Zanoni. Per completare la squadra ne mancano due: «Abbiamo lasciato questi due posti liberi per un ragazzo e una ragazza, di 20-30 anni, che stiamo cercando».

Marco Bertello

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