Cuneo torna a discutere sulla presenza della carrozza trainata da cavalli nel periodo natalizio, una tradizione inserita nel programma di IllumiNatale che, ogni anno, anima il centro cittadino. Le associazioni LAV, Cuneo Veg e Sostenibilità Equità Solidarietà hanno avviato un percorso di dialogo con l’Amministrazione comunale, incontrando la sindaca Patrizia Manassero e aprendo successivamente un confronto con Confcommercio Cuneo per coinvolgere anche le realtà del commercio locale.
Il punto sollevato dai tre gruppi riguarda la necessità di immaginare alternative che non prevedano l’impiego di animali, in linea con un’evoluzione culturale che molte città stanno già adottando. La prima fase di confronto era stata definita costruttiva, ma la discussione si è accesa dopo alcune dichiarazioni del titolare di Servizi in Carrozza, Adamo Martin, riportate dai quotidiani locali.
Secondo LAV, la replica di Martin rispecchierebbe una visione che riduce il cavallo a strumento di lavoro. La responsabile dell’Area Equidi dell’associazione, Nadia Zurlo, precisa che “parlare di benessere garantito significa confondere la calma apparente con l’inibizione”, sottolineando come l’addestramento tenda a sostituire i comportamenti naturali con risposte condizionate. La riflessione dell’associazione insiste su un concetto chiave: ciò che è percepito come quiete, in contesti di addestramento, può essere in realtà il risultato di un progressivo annullamento degli istinti.
Nel confronto con le associazioni, Martin aveva sostenuto che a comprendere davvero i cavalli siano soprattutto coloro che lavorano con loro quotidianamente. LAV risponde ribadendo il tema della libertà naturale degli equidi: “Conoscere davvero i cavalli significa comprendere la loro natura sociale, la necessità di movimento libero, pascolo e relazioni autentiche”.
L’associazione ha inoltre ricordato le storie dei cavalli che, una volta divenuti non più produttivi, vengono spesso considerati un peso, sottolineando come molti degli animali oggi ospitati dai volontari provengano proprio da situazioni di dismissione.

Il messaggio finale mira a riportare l’attenzione sul significato simbolico del periodo natalizio. Secondo le associazioni, la festa non dovrebbe riproporre forme di sfruttamento animale, ma rappresentare un’occasione per promuovere modelli più rispettosi, in linea con i cambiamenti culturali in atto.













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