“Fate attenzione e chiamate subito il vostro servizio clienti ai numeri verdi previsti”. È questa la raccomandazione dei diversi istituti bancari della nostra provincia, dopo gli ennesimi tentativi di frode informativa avvenuti nelle ultime ore nell’estremo ponente ligure. L’ultimo, in ordine cronologico, è successo nel pomeriggio di ieri quando solo la prontezza della persona presa di mira e la professionalità e conoscenza del problema da parte dell’istituto bancario, ha sventato una palese frode.
Come operano i malviventi in questo caso? In pratica riescono ad impossessarsi dei dati del cliente (numero del conto e pin per l’accesso tramite app oltre ad una serie di altre informazioni) e lo chiamano al cellulare. Qui la prima ‘fake’ e la prima raccomandazione. Stanno chiamando da numeri cellulari mentre gli istituti bancari telefonano solo da fissi ben identificabili. Alla risposta il malvivente si presenta con un nome e cognome, evidenziando di essere del settore anti frodi informatiche dell’istituto bancario (in questo caso Intesa San Paolo ma ne vengono segnalati anche da altre banche). Lo pseudo operatore segnala all’ignaro cliente che sarebbe in atto una serie di tentativi di acquisti da un altro telefono (nella fattispecie un Samsung Galaxy) e che lui ha bisogno dell’autorizzazione del cliente per bloccare i pagamenti.
Ecco, questo è il momento cruciale: se si dà l’ok (fornendo il cosiddetto codice Otp) il malvivente ha accesso al vostro conto e, ovviamente, può fare acquisti o peggio ancora bonifici a sé stesso. In pratica, si tratta del normale sistema di passaggio da un telefono (o altri device) all’altro che tutti facciamo, quando cambiamo apparecchio e installiamo le usatissime app bancarie. Si tratta di un sistema di sicurezza validissimo ma, ovviamente, dobbiamo essere certi che l’operazione è fatta in quel momento da noi e non da un ‘fantomatico’ operatore antifrode. Il cliente della banca, a quel punto, ha compreso che si trattava di una frode ed ha preso tempo, chiedendo al malvivente di essere richiamato. Il malvivente ha tentato in qualche modo di velocizzare la pratica che stava mettendo in atto: “Ma perché non si fida, le ho dato anche il mio nome!” gli ha detto, ma il cliente tentenna e gli dice che lo richiamerà. Nel frattempo telefona al numero verde di Intesa San Paolo che, come confermatoci dallo stesso cliente, ha gestito il fatto con grande professionalità e rapidità, bloccando tutti gli accessi e, quindi, mettendolo in sicurezza.
Ma non è finita qui perché il cliente ha voluto andare fino in fondo e, una volta tranquillizzatosi con il blocco del conto e della app, avendo il numero di telefono del malvivente, lo ha chiamato. E in questo caso viene fuori palesemente la frode: “Pronto, signor Claudio?” – si presenta nuovamente il cliente – “eccomi ora posso fare le verifiche con lei. Posso chiederle il suo identificativo bancario?”. Il malvivente ne fornisce uno ovviamente inventato e, a quel punto, il cliente, forte della lunga telefonata con Intesa San Paolo, chiede il motivo della chiamata tramite un numero cellulare. La risposta è “Perché abbiamo le linee bloccate”.
Dal cliente parte la conferma: “Guardi che ho parlato per 40 minuti con la banca e le linee funzionano, lei è un delinquente!”. Dall’altra parte un momento di silenzio e poi “Ma come si permette?” e butta giù. La vicenda si è poi fortunatamente chiusa senza danni per il cliente che, il giorno dopo, è stato ricevuto dalla filiale locale della banca e aiutato nel percorso di riattivazione del conto e delle carte. Lo stesso cliente ha chiesto poi anche aiuto alla Polizia Postale per capire come procedere con i propri device e, anche in questo caso, ha trovato grande disponibilità e professionalità nell'operatore che lo ha aiutato.
Il consiglio, come detto, è quello di non fornire assolutamente ad altri il cosiddetto codice Otp, la cui richiesta al cliente è arrivata via sms addirittura come se fosse la banca a farla. Quando si fanno operazioni di questo genere bisogna essere certi di averla fatta personalmente. La raccomandazione, soprattutto per le persone più anziane o comunque meno pratiche a livello informatico, è quella di fermarsi un attimo e ragionare, prima di fornire un codice che può far sparire in un attimo una vita di risparmi.













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