È iniziato in tribunale a Cuneo il processo per fare luce sulla morte di Rodolfo Griffoni, l’ottantenne deceduto nell’ottobre 2022 dopo essere caduto all’ingresso della sala polivalente (centro incontro anziani) di Bernezzo.
L’uomo lasciò due figli, uno di loro nato da una precedente unione, e la compagna: tutti e tre si sono costituiti parte civile. Ad essere imputato, accusato di omicidio colposo, il responsabile dell’area tecnica del Comune.
Sono molti i punti da chiarire in merito alla vicenda, in particolare la dinamica dell’evento e l'eventuale nesso causale tra la caduta e il decesso dell'uomo; stando ad una prima ricostruzione, parrebbe infatti che il cittadino cadde all’indietro mentre stava aprendo la porta del salone di piazza Martiri, rimanendo con la maniglia in mano.
Ed è proprio questo il punto saliente del procedimento e su cui la Procura deve fare chiarezza: cioè se la porta a cui la vittima si aggrappò prima di finire a terra, avesse avuto un ruolo. La caduta di Griffoni fu causata dalla rottura della maniglia in plastica, oppure l'uomo vi si aggrappò in seguito ad un eventuale malore? A rafforzare l'ultima ipotesi, il fatto che la porta si aprisse verso l’interno e dunque in senso opposto rispetto alla caduta di Griffoni.
Nel corso dell’udienza è stato ascoltato un testimone, che quel giorno, assieme ad una signora, vedendo l’ottantenne a terra, si fermò per prestare soccorso: “Era a terra - ha ricordato il testimone- e aveva ancora la maniglia in mano. La stringeva così forte che la signora non era riuscita a levargliela dalla mano. Ci sono riuscito io dopo un po’. Era semicosciente, provava a dire qualcosa senza però riuscirci”. Griffoni morì qualche ora dopo all’ospedale di Cuneo.
Chiamato a deporre anche un amico della vittima il quale ha spiegato che, arrivato pochi minuti dopo l’incidente, lo ha trovato supino a terra, alla base dei gradini: “Negli ultimi tempi aveva qualche problema a camminare - ha ricordato il testimone -. Essendo io istruttore di primo soccorso, dissi subito a tutti di non toccarlo”.
Per quanto riguarda la porta della sala, non risulta che qualcuno avesse mai fatto qualche segnalazione per un suo malfunzionamento: “Solo la maniglia era un po’ dura - aveva detto in sede di sommarie informazioni - ma l’avevamo sempre utilizzata senza problemi”.
Il processo riprenderà l’11 dicembre per ascoltare altri testimoni.













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