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Sport | 08 novembre 2025, 20:59

Quiliano & Valleggia. Lettera aperta di mister Molinaro al presidente Pastorelli: "Perplesso dalle critiche interne, per i miei giocatori sarei pronto a gettarmi nel fuoco"

Il tecnico biancorossoviola scrive al numero uno della Polisportiva, dopo le squalifiche post Cisano

Quiliano & Valleggia. Lettera aperta di mister Molinaro al presidente Pastorelli: "Perplesso dalle critiche interne, per i miei giocatori sarei pronto a gettarmi nel fuoco"

E' arrivata alla vigilia della trasferta di  Ventimiglia la replica di mister Gianluca Molinaro alle parole (nette) del presidente della Polisportiva Quiliano, Aureliano Pastorelli.

Dopo le squalifiche comminate dal giudice sportivo e la sconfitta a tavolino con il Cisano, il massimo rappresentante della Polisportiva ha criticato apertamente il comportamento dei giocatori, difendendo l'operato del direttore di gara.

A seguire la replica dell'allenatore della Prima Squadra:
 

"CARO PRESIDENTE PASTORELLI,

Mi sento in obbligo e in dovere di dover tutelare il mio Staff e i miei giocatori, nonché la Società di cui oggi sono parte integrante in qualità di Tecnico. Dalle Sue dichiarazioni pubbliche, quello che mi lascia perplesso e che devo farlo ad una persona di casa, essendo che il Q&V Settore Calcio fa parte della Polisportiva, anche se capisco la Sua carica e la difesa della Sua immagine nei confronti dello sport.

Ma Le lascio dire il mio pensiero: a fronte del campo ci saranno gli organi competenti a dare dei giudizi e punizioni sui fatti realmente accaduti. Mi scuso e mi faccio da portavoce dei miei giocatori e Staff di averLa distratta e disturbata in un momento per Lei felice della nascita di un nipote, proprio per questo, avendo la certezza che Lei non era presente, lasciano perplessa’ le Sue dichiarazioni, con questo non significhi che non Le condivido.

Vado al punto dei vari temi da Lei toccati, partendo dai miei Staff e in particolar modo nei confronti del Sig. Bondi, che andando a rimarcare fatti accaduti nel 2021 mi sembrano fuori luogo, in quanto lo stesso ha pagato le Sue colpe sia a livello personale che economico. Sempre lo stesso Bondi Le vorrei ricordare che in maniera del tutto spontanea e gratuita si fa carico nei giorni di allenamento di stare fino alle 22:00 al campo per non far mancare nulla ai giocatori.

Per quanto riguarda la difesa dei direttori di gara mi trova assolutamente d'accordo nel difenderli e tutelarli, ma Le ricordo che, come dichiara Lei che per pochi spiccioli levano tempo alle loro famiglie, fanno lo stesso anche giocatori e dirigenti (anzi fortunatamente i più, tanti neanche quelli percepiscono).

Le ricordo inoltre che Lei viene da campi di calcio giocato. Fare oggi certe dichiarazioni ci si dimentica alle volte da dove provenivamo e quello che si è fatto nel passato (chi più chi meno), le battaglie tra Società e giocatori dove la maggior parte delle volte si usciva dai campi tutti rotti, ma ieri come oggi il rispetto era sempre nel centro dello sport.

Oggi ci sentiamo tutti un po' più "buonisti". Solo dal fatto che ci sia più "visibilità" non vuol dire che le cose da campo siano per lo più rimaste invariate: "spintoni, qualche parolaccia e animi caldi". "Al triplice fischio deve finire tutto".

Ultimo punto, che mi duole informarLa (ma che conosce bene), è che è veritiera la Sua dichiarazione sul fatto che se non ci sono i DDG non si giocano le gare, ma Le ricordo che solo anno scorso Società di calcio ne sono sparite 3, e pertanto anche loro, come tutti noi per proseguire il proprio sogno della carriera, oppure per pura passione, devono fare in Prima Categoria almeno 200 km per dirigere una gara. Tanti di loro rinunciano al salto di categoria proprio per questo motivo.

Le ricordo inoltre che la Società Q&V, di cui tutti direttamente o indirettamente ne facciamo parte, è la stessa che promuove lo sport in una piccola Comunità dove si presta attenzione anche alle famiglie. Le ricordo anche con orgoglio che la stessa Società è stata premiata con la Coppa Disciplina non più tardi di un paio di anni fa. (Con questo non voglio scagionare nessuno dalle proprie colpe dove ci fossero).

In ultimo, ma non per importanza, La invito al Suo rientro di venire a conoscere i giocatori della Società Q&V, di cui Lei in modo indiretto conosce bene (Le ricordo che quando parla in maniera fiera dei numeri delle Polisportiva rientrano anche quelli del Settore Calcio). E' un gruppo per il quale mi butterei nel fuoco, anche a costo di rimetterci la panchina, perchè so che loro farebbero altrettanto per il sottoscritto. Ciò che è certo è che non alleno un branco di delinquenti nel cuore del Bronx. Per quanto avvenuto contro il Cisano sarà poi la giustizia sportiva, al termine dei ricorsi, ad accertare quanto effettivamente avvenuto.

Con questo non voglio alludere che alleno un gruppo di chierichetti (non me ne vogliano le stessi), ma sicuramente persone prima di calciatori. Come noi del resto, tutte le Società facciamo sempre il massimo per cercare di fare sport e abnegazione per staccare dalla quotidianità.

Viva lo sport e viva chi lo vive con passione!
Altrimenti, la domenica, saremmo tutti all’IKEA… e personalmente non mi entusiasma l’idea! (Sdrammatizzo, naturalmente).

Mister Gianluca Molinaro"

Lorenzo Tortarolo

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