La Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha respinto il ricorso presentato dal Celle Varazze contro la decisione del Giudice Sportivo che aveva inflitto alla società biancoblu la perdita per 0-3 della gara disputatacontro il Club Milano, valida per il campionato di Serie D.
La sanzione era arrivata perché il Celle Varazze aveva schierato un giovane calciatore in posizione irregolare, ritenuto non aver scontato una giornata di squalifica rimasta pendente dalla scorsa stagione, quando militava nel campionato di Promozione.
Il Celle Varazze aveva sostenuto che la squalifica fosse stata già scontata dal ragazzo nella partita della Juniores Under 19 disputata il giorno precedente la gara incriminata. Secondo la società, trattandosi di un calciatore minorenne, la categoria di appartenenza doveva considerarsi quella giovanile, e dunque la squalifica sarebbe stata regolarmente eseguita con quella formazione.
Inoltre, il Celle Varazze aveva anche sollevato una questione formale, sostenendo che il reclamo presentato in primo grado dal Club Milano fosse irregolare, perché firmato da una persona non autorizzata a rappresentare ufficialmente la società lombarda.
Dal canto suo, il Club Milano ha difeso la correttezza del proprio operato, presentando documenti che dimostravano i poteri rappresentativi del proprio dirigente, e ribadendo che il giovane calciatore del Celle Varazze avrebbe dovuto scontare la squalifica con la prima squadra, non con la Juniores.
Il principio invocato è quello di “omogeneità delle competizioni”, secondo cui un calciatore deve scontare la squalifica nel medesimo tipo di torneo in cui l’ha ricevuta. Poiché il ragazzo era stato squalificato durante una gara della prima squadra, la sanzione avrebbe dovuto essere scontata in una partita della prima squadra nella stagione successiva.
La Corte Sportiva d’Appello, riunitasi in videoconferenza il 22 ottobre, ha ascoltato gli avvocati delle due società.
Dopo aver esaminato tutti gli atti, la Corte ha respinto punto per punto le argomentazioni del Celle Varazze.
In primo luogo, è stato accertato che il dirigente del Club Milano, sig. Bezzi, aveva pieno titolo per rappresentare la società, rendendo così valido il reclamo originario.
Nel merito, i giudici sportivi hanno richiamato l’articolo 21 del Codice di Giustizia Sportiva, sottolineando che le squalifiche devono essere scontate nella stessa competizione in cui sono state inflitte. Anche se il calciatore era minorenne e partecipava talvolta alle gare della Juniores, nel caso specifico era considerato a tutti gli effetti parte della prima squadra, che milita in Serie D.
Per questo motivo, la Corte ha stabilito che la squalifica non era stata scontata regolarmente e che il calciatore si trovava in posizione irregolare nella partita contro il Club Milano.
Il Celle Varazze però non si è arreso, presentando ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, la "Cassazione" della giustizia sportiva. I tempi per la sentenza non dovrebbero essere però brevi: presumibilmente il verdetto dovrebbe arrivare a inizio 2026.













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