176 gallerie da 46 Paesi per la 36esima edizione di Artissima. Numeri che si traducono in migliaia di visitatori in tre giorni. Una grande soddisfazione per il direttore Luigi Fassi: “È qualcosa di molto improntate la loro partecipazione in un momento in cui l’economia globale non sta vivendo un buon momento. Pur con questa situazione con il mio team abbiamo potuto comunque fare grande selezione sulle gallerie”.
Tanti i media utilizzati nell’edizione di quest’anno, dalla pittura ai tessuti passando per i video. “Quest’anno abbiamo tanta pittura, fatta con strumenti anche diversi, è uno strumento che piace agli artisti e piace ai collezionisti”.
I temi trattati vertono tutti attorno al titolo di questa 36esima edizione: Manuale operativo per Nave Spaziale Terra.
La novità del Premio Vilnius
Tra le novità di quest’anno il Premio Vilnius con cui due artisti presenti in fiera potranno partecipare a una residenza d’artista di un mese. E poi ancora l’Anonymous art project, fondato dal filantropo Hiroyuki Maki e che mira a creare una rete per sostenere la visibilità degli artisti giapponesi. “L’obiettivo è fare crescere la consapevolezza, ed è significativo che abbia ha scelto di venire qui ad Artissima. Cercheremo di portare avanti questo progetto nel tempo”.
Dopo il debutto a Venezia, Anonymous art project arriva negli spazi di Artissima con quattro protagonisti della scena contemporanea giapponese: Aki Inomata, Yuki Hasegawa, Junya Kataoka e Rie Iwatake.
“Con Artissima, Torino riafferma il suo ruolo di capitale dell’arte contemporanea e apre nuove collaborazioni internazionali con la Lituania e il Giappone, confermando la sua vocazione a essere una città che dialoga con il mondo attraverso la cultura”, ha dichiarato Marina Chiarelli, assessore alla Cultura della Regione Piemonte durante l’apertura della rassegna.
Carol Rama partner di Gam
Il Premio Carol Rama fa quest’anno è partner di Gam. “Insieme vogliamo promuovere e aumentare la consapevolezza istituzionale dell’importanza della Casa Studio di Carol Rama”.
Vario anche l’identikit del collezionista. “Ci sono gallerie che accolgono un collezionismo alto, ma tra le New Entries ci sono opere che hanno un budget da mille euro. Ad Artissima si possono fare acquisizioni con budget contenuti. Fa parte della nostra cultura borghese, il collezionista italiano è borghese. È la storia della middle class italiana. Ma questa è la dimostrazione che il collezionismo non è un’esperienza da super ricchi”.
Per quanto riguarda la connessione con le altre kermesse, la fiera dell’Oval resta aperta al dialogo: “Siamo aperti a tutti, lavoriamo anche durante il resto dell’anno con le altre: dalla Pinacoteca, passando per il Castello di Rivoli, fino al Mao. Le radici di Artissima erano dentro le realtà che sono nate ed esplose negli anni ‘90. C’è un’intelligenza istituzionale profonda. C’è un grande interscambio culturale. Non c’è un’istituzione con cui non ci sono scambi”.
L’iva al 5%
Le nuove disposizioni per l’abbassamento dell’Iva al 5% agevoleranno i collezioni in fiera. “È una legge passata a fine luglio. Artissima è la prima fiera in cui è già attiva. Siamo passati dall’IVA più alta al 22 a quella del 5 superando altri Paesi, come Spagna e Francia. Sappiamo che 5% è passato grazie a tutto il comporto. Questo però non vuol solo dire far pagare meno i collezionisti, ma agevolare anche tutto il settore. Significa rivitalizzare la professione dell’artista”.

















Commenti