Il Nazionale

Cronaca | 16 ottobre 2025, 19:53

Sei indagati per lo scoppio di un'abitazione a Martiniana Po. L’esplosione provocò la morte di uomo e il ferimento di tre persone

A perdere la vita lo scorso 12 febbraio era stato il 57enne Fabrizio Aimo Boot. La Procura di Cuneo ha notificato ai coinvolti l'avviso di conclusione indagini

Sei indagati per lo scoppio di un'abitazione a Martiniana Po. L’esplosione provocò la morte di uomo e il ferimento di tre persone

Era stato di un decesso e di tre persone ferite il bilancio dello scoppio verificatosi poco dopo le 19 di mercoledì 12 febbraio 2025, in uno stabile di via Roma a Martiniana Po, nel Saluzzese.

L’esplosione, che aveva interessato una civile abitazione e un edificio su due piani fuori terra in centro paese, a poca distanza dalla pizzeria "Sapori di Valle", aveva poi provocato il crollo completo del muro prospiciente la strada e del tetto dell’edificio.

A perdere la vita a causa del crollo era stato il 57 enne affetto da disabilità Fabrizio Aimo Boot.

Ferite invece tre donne, tutte con prognosi comprese tra i cinque e i dieci giorni.

Per far luce su quanto accaduto, quella sera la Procura di Cuneo aveva aperto un fascicolo a carico di sei soggetti, cui nei giorni scorsi è stata notificata l’avviso di conclusione delle indagini. 
Il procuratore aggiunto Ciro Santoriello sta procedendo per le ipotesi colpose in cooperazione di omicidio, lesioni, crollo di costruzioni e delitti colposi di danno.

Stando a quanto ricostruito dalla Procura, il legale rappresentante della Sorim Sas, proprietaria dell’immobile crollato, lo avrebbe ceduto in locazione al locatario, padre di una delle donne rimaste ferite, senza una previa verifica delle condizioni di sicurezza dell’impianto di somministrazione del gas.

Insieme al legale rappresentante dell’azienda (difeso dall’avvocato Luca Martino del foro Cuneo), sono indagati anche il presidente e amministratore della Aipe Srl (li difende Clitia Favre del foro di Torino), in quanto, secondo il pubblico ministero, avrebbero fornito un serbatoio interrato di Gpl rifornendolo di un carburante non idoneo rispetto ad alcune norme di sicurezza in materia di prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto e in assenza di Scia (segnalazione certificata di inizio attività) antincendi.

Destinatari dell’avviso anche due idraulici di origine albanesi residenti a Torino (li difende l’avvocata Fabiana Francini del foro di Torino) e l’impresario saluzzese (patrocinato dall’avvocato Ferruccio Calamari del foro di Asti), che avrebbe operato gli interventi sull’impianto di adduzione del gas.

I primi due, sostiene la Procura, avrebbero infatti installato la caldaia a condensazione intervenendo sulla tubazione di adduzione Gpl, attivandola però senza aver completato l’installazione ed effettuato i necessari controlli e collaudi di prima accensione.

Quanto al tecnico, secondo la ricostruzione, avrebbe operato alcuni interventi sull’impianto di adduzione del gas effettuando le derivazioni di urgenza della cucina del primo piano dell’immobile con un tubo inadeguato.

Ora, si attende il deposito delle memorie difensive e di eventuali richieste di interrogatorio da parte degli indagati. Prescrizione, queste, che dovranno essere compiute entro venti giorni dalla ricezione della notifica. 
 

CharB.

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