Il Nazionale

Politica | 15 settembre 2025, 20:11

Il futuro della piscina di via Copelli infiamma Palazzo Estense. «Malato terminale». «No, si perde un impianto pubblico senza garanzie»

In Commissione Sport discusso oggi il destino della storica struttura: confermata l'ipotesi di riconversione in palazzetto per la pallavolo. L'assessore Malerba: «Non siamo arrivati impreparati, ma continuare a mantenerla è come prolungare l’agonia. Abbiamo già garantito soluzioni alternative alla Von, che non avrebbe potuto giocare la serie B». Le opposizioni: «Si chiude una piscina comunale senza aver investito per tempo, e ora ci si affida al privato. Varese perde attrattività»

Il futuro della piscina di via Copelli infiamma Palazzo Estense. «Malato terminale». «No, si perde un impianto pubblico senza garanzie»

La Commissione numero 12 Politiche giovanili, Sport e Benessere, riunita questa sera a Palazzo Estense, ha affrontato uno dei temi più delicati per il futuro dello sport varesino: la chiusura della piscina comunale di via Copelli, impianto che con i suoi 65 anni di vita si trova oggi in condizioni strutturali critiche.

A introdurre il dibattito è stato il presidente Luca Battistella (Pd), che ha rilanciato l’idea di una riconversione della struttura, magari in un palazzetto per la pallavolo: «È un compito interessante e positivo – ha detto – capire se questo spazio possa avere un futuro diverso, anche valutando soluzioni alternative».

L’assessore allo Sport Stefano Malerba ha tracciato un quadro netto: «Ogni anno siamo costretti a monitorare lo stato statico della piscina, ma è come prolungare l’agonia di un malato terminale. La concessione con l’attuale gestore è stata interrotta dopo la disdetta arrivata a luglio: i costi di manutenzione erano diventati insostenibili, con un calo del 20% dei corsisti. ATS ha rilevato diverse mancanze e la struttura non è omologata per la Serie B, categoria nella quale è salita la Von. Non siamo arrivati impreparati, abbiamo già garantito soluzioni alternative con Robur e Ispra».

Il Comune infatti si farà carico delle spese per gli spazi acqua: 60mila euro più IVA per Ispra e 45mila più IVA per la Robur, tra settembre 2025 e giugno 2026. Le squadre giovanili della Von si alleneranno alla Robur, mentre gli juniores e i senior si sposteranno a Ispra.

Ma non sono mancate le critiche. Stefano Angei (Lega) ha parlato di «mancanza di volontà politica» nel salvare l’impianto: «Si chiude una piscina comunale senza aver investito per tempo, e ora ci si affida al privato. Varese perde attrattività». Più netto il giudizio di Simone Longhini (Forza Italia): «Questa situazione è la dimostrazione di una pianificazione assente».

Luca Paris (Gruppo misto) ha posto l’accento sul valore storico e architettonico: «Se la gestione futura sarà privata, chiediamo garanzie su tariffe, agevolazioni e accessibilità. È patrimonio della città e deve rimanere tale». Franco Formato (Varese Ideale) ha invocato attenzione ai vincoli della Soprintendenza, ricordando l’importanza di preservare la memoria della struttura.

Malerba ha ribattuto: «Siamo in contatto con tutte le associazioni sportive. La priorità è permettere a più cittadini possibili di fare sport in impianti funzionali. Dare finalmente un palazzetto alla pallavolo, che conta tantissimi tesserati e si allena ancora in palestre scolastiche, sarebbe un passo importante».

La partita è quindi appena iniziata e la decisione definitiva non è ancora stata presa. In attesa della piscina olimpionica che sorgerà nell’area ex Aermacchi, la storica vasca di via Copelli si prepara a scrivere un nuovo capitolo, tra speranze di rilancio e timori di un addio definitivo alla sua funzione originaria.

Alice Mometti

Commenti