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Politica | 23 dicembre 2025, 16:29

Regione, avanti con l’impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti: avviso pubblico per manifestazioni di interesse

Dovrà trattare almeno duecentoventimila tonnellate all’anno per garantire autonomia regionale sul trattamento dei rifiuti. I soggetti privati dovranno indicare nei loro progetti anche il luogo in cui vorrebbero realizzare l’impianto. Tempo massimo sessanta giorni per trasmettere le proposte ad Arlir

Regione, avanti con l’impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti: avviso pubblico per manifestazioni di interesse

Regione Liguria ha pubblicato sul sito di Arlir l’avviso esplorativo per raccogliere le manifestazioni di interesse alla realizzazione e gestione della futura struttura di chiusura del ciclo dei rifiuti. L’impianto dovrà avere una capacità minima di 220mila tonnellate annue, con possibilità di arrivare fino a 320mila tonnellate qualora si dimostrino sinergie con flussi di rifiuti speciali liguri oggi destinati a discarica o termovalorizzazione fuori regione.

“L’obiettivo di questa amministrazione regionale, in primis del presidente Bucci e mio, rimane saldo: vogliamo realizzare un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti - dichiara l’assessore all’Ambiente di Regione Liguria Giacomo Raul Giampedrone - in modo da superare il conferimento della quota residua di rifiuti indifferenziati nelle discariche. Così garantiremo autonomia e indipendenza, con ricadute positive sulle tasche dei cittadini, che oggi sostengono anche i costi per il conferimento fuori regione”.

L’assessore ricorda come il percorso sia iniziato da dieci anni: “Nel 2022 abbiamo rinnovato il Piano regionale dei rifiuti, prevedendo per la prima volta in Liguria la chiusura del ciclo. La raccolta differenziata è cresciuta dal 38% al 61% e stiamo completando gli impianti intermedi per organico e verde, come quelli di Saliceti nello Spezzino, di Colli nell’Imperiese e il potenziamento di Ferrania a Cairo. La possibilità di impianti di taglia ridotta serve a garantire flessibilità senza escludere soluzioni più grandi”.

La partecipazione dell’amministrazione comunale sarà fondamentale: i soggetti privati dovranno indicare nei progetti anche il luogo di realizzazione, preferibilmente tra quelli individuati come idonei dallo studio Rina. L’adesione formale dei Comuni costituirà un elemento premiante nelle valutazioni del partenariato pubblico-privato. Gli operatori economici hanno 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso per presentare le proprie proposte ad Arlir, che le esaminerà e trasmetterà alla Giunta per le decisioni successive.

Redazione

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