Centrosinistra e M5S si possono sedere ad un tavolo per parlare delle Comunali 2027 di Torino, ma il candidato sindaco non può essere Stefano Lo Russo. Parola della vicepresidente pentastellata Chiara Appendino, che ha scelto il palco della Festa dell'Unità - forse il "contesto più difficile" - per la "doccia gelata" sul suo successore.
"Unico obiettivo non può essere battere destra"
"Per me bisogna essere - ha detto Appendino - testardemente coerenti: questo significa avere il coraggio di provare a sedersi ad un tavolo e costruire un progetto alternativo, consapevoli di divergenze e differenze". Per l'ex sindaca di Torino però l'obiettivo di una possibile alleanza giallorossa non può essere solo "battere le destre".
"Qui - ha aggiunto - è fin troppo facile. Qui dobbiamo parlare con l'esercito di invisibili che non vota, con chi deve rinunciare alla carne perché non c'è la fa, con chi è difficoltà". E su chi deve essere il possibile candidato di questa alleanza Appendino, come dice il suo nome, è stata chiara.
"Serve discontinuità con Lo Russo"
"Non è - ha detto, raccogliendo qualche fischio dalla platea - una questione personale: non posso essere io e serve discontinuità con un sistema che il sindaco Lo Russo rappresenta, al di là del giudizio che si possa avere sul suo operato".
"Io credo - ha aggiunto - che i torinesi cerchino speranza e questa speranza può essere costruita solo con progetto nuovo e una persona che crea senso di appartenenza: noi dobbiamo costruire un'alternativa per chi non si sente rappresentato e non è andato a votare".
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