Il Nazionale

Eventi e Turismo | 22 agosto 2025, 07:05

Terre da Film Festival, Canelli diventa un set di cultura e creatività

Dal 5 al 7 settembre la quinta edizione della rassegna che unisce cinema, arti performative, incontri e laboratori per una comunità in dialogo con il territorio

Terre da Film Festival, Canelli diventa un set di cultura e creatività

Dal 5 al 7 settembre, torna ad animare il centro storico di Canelli il Terre da Film Festival, l’evento organizzato dall'associazione Memoria Viva, dedicato al cortometraggio e alle arti performative, nato per offrire agli abitanti di Canelli e dintorni un’esperienza di incontri, riflessioni e dialoghi.

Il progetto

Il festival, giunto alla quinta edizione, è frutto del lavoro di un gruppo di ragazze e ragazzi originari del Monferrato e che proprio in questa terra hanno vissuto la propria infanzia e gli anni della scuola, per poi spostarsi in varie città del nord Italia per proseguire gli studi universitari.

“Chi è nato in provincia spesso cresce con la percezione di essere lontano dai centri culturali e politici del Paese: notizie, eventi storici e manifestazioni sono per lo più relative ai grandi centri urbani, come è ovvio che sia - scrivono gli organizzatori - Non si tratta nemmeno di sentirsi in periferia, perché la provincia – a differenza dell’intorno cittadino – è costitutivamente distante (e non semplicemente adiacente). Diversamente dal passato, i giovani, concluso il proprio percorso scolastico, crescono nella convinzione di trovarsi a un bivio: emigrare in città in cerca di lavori stimolanti e fortuna (per chi ne ha la disponibilità economica), oppure accettare passivamente il proprio decentramento”.

 Una sensazione non universale, ma certamente diffusa e comunicata a suon di “qui non c’è nessuno” e “non c’è mai nulla da fare”. Espressioni che avranno il loro fondo di verità, ma che hanno fatto riflettere gli organizzatori sulle virtù che, invece, la provincia possiede. 

“Non si vive nell’anonimato, ci si conosce e ci si saluta. Eventi e manifestazioni non si perdono all'eccessiva proliferazione di iniziative, ma al contrario difficilmente passano inosservati - specificano - Inoltre a un occhio attento, le diverse realtà paesane appaiono in tutte le loro minuziose differenze, in conformità al detto “paese che vai usanza che trovi”

Il Festival nasce così per portare nei nostri luoghi d’origine influenze, riflessioni e pensieri, che non sarebbero mai potuti sorgere senza prima partire, mantenendo ben saldo l’intento di coltivare l’autenticità di questi posti, senza cadere nell’errore ingenuo di prendere la città come modello di vita per eccellenza.

 

(Terre da Film Festival edizione 2024)

Canelli e il festival

L’iniziativa ha visto tutte le proprie edizioni a Canelli, centro produttivo e commerciale di grande importanza per la provincia, ma, come riportano gli organizzatori, descritta “da molti abitanti come città-dormitorio, in cui sono presenti poche proposte culturali e aggregative”. Da questo malcontento, è nata l’idea di creare il festival, come un’iniziativa culturale, capace di dar vita a uno spazio di condivisione costituito da differenti attività, co-progettate con i cittadini e le realtà socioculturali del territorio.

“La partecipazione dei cittadini viene attivata attraverso l’arte che, nelle sue diverse forme, facilita la creazione di momenti e luoghi percepiti realmente come condivisi - spiegano gli organizzatori - Il Festival cerca di alimentare la partecipazione attiva dei presenti attraverso diverse forme artistiche: cinema, danza, pittura, musica, teatro e poesia”.

Il concorso

Il cinema è l’elemento centrale del Terre da Film, nato anche per sopperire alla mancanza di un cinema in città. In ogni serata, una volta tramontato il sole, le diverse attività sfumano, affinché l’attenzione dei partecipanti possa rivolgersi al grande schermo.

Inoltre, come ogni anno, l’edizione parte da un tema legato al territorio, e quest’anno il concorso internazionale di cortometraggi, dal titolo “Sapor Mundi”, sarà incentrato sul cibo. 

“I lavori selezionati vogliono mettere in luce la centralità del cibo nella vita dell’uomo: dalla fatica e il lavoro richiesti nel processo produttivo alla rilassatezza del pasto come momento di incontro; dalla claustrofobia ansimante degli allevamenti intensivi al respiro profondo delle campagne. Inoltre, l’alimentazione rappresenta da sempre una metafora del sapere: assimilare e digerire per trarre fuori energia nuova.

Nutrirsi significa incorporare il mondo e rimodellarlo, nel bene e nel male. Come afferma Michel de Montaigne: ‘A che cosa ci serve avere la pancia piena di cibo, se non lo digeriamo, se esso non si trasforma in noi? Se non ci fa crescere e non ci rende più forti?’”.

La giuria

Il concorso cinematografico ha raccolto 200 cortometraggi, dei quali 17 sono stati selezionati e saranno sottoposti alla visione di tre diverse giurie:

- Giuria critica: composta da Alessandro Giorgio, il collettivo cinematografico “Insolente” (composto da Valentina Manzoni e Tea Paci) e Valerio Marcozzi. I vari giurati intrattengono legami con il territorio e hanno ricevuto una formazione professionale in ambito cinematografico;

- Giuria studentesca: formata da dodici ragazzi e ragazze, provenienti dagli istituti superiori della zona. Le adesioni sono state raccolte in seguito ai laboratori proposti durante le cogestioni dei diversi istituti. Il processo decisionale in seno all’attività di giudice costituisce un esercizio che aiuta sia il riconoscimento dei propri interessi e apprezzamenti, sia il confronto con punti di vista differenti;

- Giuria popolare: durante le serate di proiezione il pubblico avrà a disposizione l’elenco dei film (con le relative sinossi) e, tramite un dispositivo cartaceo o digitale, ogni spettatore potrà votare il proprio film preferito della serata. Sommando tutti i voti verrà decretato il miglior film per il pubblico.

(Terre da Film Festival edizione 2024)

Non solo cinema

Oltre ad aver partecipato a diverse cogestioni nelle scuole superiori, alcuni operatori culturali di Terre da Film hanno organizzato un laboratorio audiovisivo di nove incontri da dicembre 2024 a giugno 2025 presso due classi dell’I.T.I.S. Alessandro Artom, sede di Canelli. Durante gli incontri gli studenti hanno potuto partecipare a diverse attività creative, finalizzate alla realizzazione di un breve cortometraggio in “stop motion” (o passo uno). Dopo aver visionato alcuni cortometraggi, i ragazzi hanno realizzato delle storie, i cui personaggi sono successivamente stati realizzati a mano con diversi materiali. Successivamente le classi si sono trasformate in piccole troupe, che hanno curato la realizzazione di scenografie, animazioni, riprese, e della parte sonora. Il cortometraggio “La giornata del Signor X” verrà presentato e proiettato durante il Festival.

Tra le novità di quest’anno, spicca la rassegna “PaeSaggi”, occasione per il pubblico di partecipare a momenti di informazione e discussione. Il titolo sarà “Il cibo è politica" e sarà il punto di partenza dei due incontri che si terranno venerdì 5 settembre e sabato 6 dalle 19.30 in piazza Cavour.

Inoltre, ci sarà anche spazio per il teatro, con la giovane compagnia teatrale “Sine Vultu”, nata ad Asti a gennaio 2025 dalla volontà comune di nove amici di dar vita a un collettivo artistico che, durante le serate del festival, vestirà i panni di una troupe un po' particolare, interagendo con il pubblico per raccontare la manifestazione attraverso interviste dal taglio originale. Il materiale realizzato verrà proiettato durante l’ultimo giorno del festival.

Tra le altre iniziative, dal pomeriggio la piazza sarà imbandita di artigiani, artisti, produttori che presso diversi banchetti proporranno i loro lavori realizzati a mano, in presenza anche delle diverse associazioni locali, come Memoria Viva e Valle Belbo Pulita, associazione Langa Silvatica, e collettivi, come i Pikitanka con Stefano Porro e il Palloncino Rosso dei fratelli Carillo.

Dalle 18.30 saranno presenti anche i giochi retrò di Riccardo e Anita.

Per il tardo pomeriggio, verrà proiettato il cortometraggio fuori concorso “Caravan”, proposto dall’associazione Coorpi. La proiezione sarà accompagnata da un momento di musica e danza in piazza rivolto a tutti i presenti.

Infine, per il secondo anno consecutivo avrà luogo la residenza artistica Puerilia Gang, organizzata dal collettivo CRAC, composto da performer, pedagogiste e danzatrici, che nei suoi diversi laboratori promuove lo sviluppo creativo e artistico di ogni partecipante, proponendo una residenza creativa dove il gruppo inventerà azioni poetiche e dispositivi di gioco per creare un ponte tra arte, paesaggio, i suoi abitanti e il festival.

Redazione

Commenti