Un motociclista astigiano, risultato positivo ai cannabinoidi dopo un incidente stradale, si è visto restituire la patente. È il primo caso in Piemonte e tra i primi in Italia a riaprire il dibattito dopo le discusse modifiche al Codice della Strada introdotte dal decreto del ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Una vicenda che riapre il dibattito sull'interpretazione della norma e si intreccia con altre sentenze significative, come quella del Tribunale di Milano che ha recentemente annullato 72 verbali per eccesso di velocità.
La vicenda che ha portato il motociclista dinanzi un giudice è iniziata circa un mese e mezzo fa, con un incidente stradale nei pressi di Motta di Costigliole in cui è rimasto ferito. Trasportato al Pronto Soccorso per le cure, è stato sottoposto agli accertamenti di rito, tra cui un test tossicologico che ha evidenziato la presenza di cannabinoidi (circostanza confermata peraltro dal motociclista, che ha ammesso di aver marijuana, ma giorni prima dell'incidente) e, di conseguenza, sulla base di quanto previsto dal decreto Salvini, il ritiro immediato della patente. Tuttavia, un medico del Pronto Soccorso ha certificato in aula che l'uomo, pur effettivamente positivo al test, al momento del sinistro non si trovava in stato di alterazione psico-fisica.
Un dettaglio tutt'altro che trascurabile, sul quale l'avvocato Jacopo Evangelista ha presentato il ricorso rivelatosi fondamentale per far riavere la patente all'uomo. Facendo leva sul fatto che la Procura di Pordenone ha sollevato una questione di legittimità costituzionale in merito alla variazione introdotta per far scattare il ritiro della patente anche in assenza di alterazione psico-fisica (in sostanza, basta risulti l'assunzione di stupefacenti nei giorni precedenti), in attesa del pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione il Giudice di Pace astigiano ha ritenuto legittima l'istanza, disponendo la restituzione temporanea della patente e fissando la prossima udienza a marzo 2026.
Le 72 multe annullate a Milano e il 'caso' nicese
Mentre questa vicenda attende un pronunciamento definitivo, un'altra importante sentenza, in questo caso emessa dal Tribunale di Milano, segna un punto a favore di quanti hanno presentato ricorsi per sanzioni correlate all'eccesso di velocità. Il giudice Angelo Claudio Ricciardi ha infatti dichiarato l'illegittimità di ben 72 verbali per infrazioni di velocità rilevate da un velox installato nella città meneghina. La causa, seguita dall'associazione Globoconsumatori ODV e dall'avvocato Paolo Massimo Strozzi, era iniziata nel 2018. Dopo un primo rigetto da parte del Giudice di Pace, l'appello in Tribunale ha ribaltato la decisione, riformando la sentenza e dichiarando l'estinzione dei verbali.
Un percorso legale che, secondo la stessa associazione di consumatori, avrebbe potuto cambiare le sorti di un altro caso piemontese che ha fatto molto discutere: quello dell'automobilista di Nizza Monferrato sanzionato per circa 28mila euro. Mario Gatto, presidente di Globoconsumatori, ha sottolineato che, se l'uomo avesse contestato i verbali per tempo, avrebbe avuto buone probabilità di vincer il ricorso. Avendo invece egli omesso per anni di ritirare le notifiche delle multe, si sarebbe precluso, sempre secondo l'avvocato Gatto, ogni possibilità di difesa.
Questi episodi, pur diversi, evidenziano una realtà comune: la crescente complessità delle normative stradali e l'importanza fondamentale di un'azione legale tempestiva e corretta per far valere i propri diritti.
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