Il Nazionale

Cronaca | 18 giugno 2025, 13:30

"C’è un incidente alla rotonda dell’autostrada": quando i falsi allarme partiti dall’iPhone intralciano la macchina dei soccorsi

Questa mattina ad Alba l’ultimo caso di una serie che riguarda anche le escursioni in montagna. A provocarle le chiamate automatiche dei dispositivi Apple

"C’è un incidente alla rotonda dell’autostrada": quando i falsi allarme partiti dall’iPhone intralciano la macchina dei soccorsi

Mercoledì 18 giugno, ore 8.50. Una squadra di Vigili del Fuoco esce a sirene spiegate dalla caserma di corso Michele Coppino ad Alba per prestare soccorso alle persone coinvolte in un incidente stradale che viene segnalato all’imbocco dell’autostrada A33 Asti-Cuneo, ai piedi dell’ospedale "Ferrero" di Verduno.

Giunti sul posto però non trovano nulla, nessuna persona e nessun elemento che possa rimandare al verificarsi di un incidente.

L’allarme, trasmesso dalla centrale del Numero Unico di Emergenza 112 e arrivato alla caserma albese tramite il centralino del Comando Vvf di Cuneo, era partito da un dispositivo Apple, un iPhone o un Apple Watch.

Non è la prima volta che "Sos Emergenze", il particolare sistema di allarme automatico elaborato dalla casa di Cupertino e che oggi consente anche comunicazioni via satellite, in caso di assenza di segnale, si rivela fallace. Anzi.

E’ una situazione anche relativamente frequenti, in certi periodi può capitare anche più di una volta a settimana, con tutto quello che questo comporta in termini di spreco di risorse e di mobilitazione di uomini e mezzi, che come noto sono scarsi e preziosi, oltre che costosi.

Gli operatori sono i primi a rendersene conto. Cade a terra il telefono e il dispositivo interpreta l’urto come se fosse di fronte a un incidente. E’ per questo che parte la chiamata di soccorso. L’utente dovrebbe avere l’accortezza di bloccare subito la telefonata, o comunque di avvisare in qualche modo del falso allarme. Invece questo non avviene quasi mai. La stessa cosa avviene anche con le escursioni in montagna, dove muoversi alla ricerca di persone in difficoltà è ancora più problematico.

Se si potesse risalire al proprietario del telefono da cui l’allarme è partito si potrebbe pensare a un sistema di multe o disincentivi, per casi simili. Ma tecnicamente non è fattibile, l’allarme che arriva alla centrale con le coordinate della posizione è di fatto anonimo. Nel caso di questa mattina è stato facile verificare come sul posto non ci fossero tracce di incidente, ma questa ricerca non è sempre così agevole. Col corollario che i soccorritori non si sentano tranquilli ad abbandonare la zona indicata sino a quando non abbiano la ragionevole certezza che si è trattato di un falso allarme, certezza che molto spesso non è facile avere.

Sarebbe utile sensibilizzare le persone – è la speranza degli addetti ai lavori, a partire da quelli che operano nel Distaccamento albese – affinché stiano più attente. Ma lo stesso monito vale per i numerosissimi casi di abbracciamenti di sterpaglie che, per la superficialità di chi li ha appiccati in questa stagione, si trasformano in incendi boschivi.

E. M.

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