Il Nazionale

Cronaca | 17 giugno 2025, 18:53

Rivoluzione in Polizia Locale dopo l’inchiesta per dossieraggio, botte e furti. Salis: “Già al lavoro per la riorganizzazione delle competenze”

Per adesso il comandante Giurato resta al suo posto, ma sono attesi sviluppi nelle prossime ore. La sindaca su Gambino e il verbale dell’incidente: “Serve una presa di posizione da parte di Fratelli d’Italia”

Rivoluzione in Polizia Locale dopo l’inchiesta per dossieraggio, botte e furti. Salis: “Già al lavoro per la riorganizzazione delle competenze”

Riportare la Polizia Locale ai propri compiti, senza sovrapposizioni con le altre forze di polizia, e dare una nuova immagine a Genova. La sindaca Silvia Salis, vittima collaterale del sistema smascherato dall’inchiesta sul dossieraggio messa in piedi dalla Procura sull’attività della Polizia Locale, indica la strada dell’amministrazione comunale in quella che si annuncia come una riorganizzazione del comando, finito sotto la lente degli inquirenti anche per l’operato di quindici agenti.

La sindaca ha parlato a conclusione della giornata che ha visto finire indagati l’ex assessore Sergio Gambino e il comandante della Polizia Locale, Gianluca Giurato. Si indaga, lo ricordiamo, per corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico.
Genova è stufa di finire sulle cronache per questi motivi, bisogna iniziare una storia nuova per questa città anche facendo chiarezza su quello che è successo - ha detto la prima cittadina incontrando la stampa a Palazzo Tursi - siamo qui per difendere l’operato della Polizia Locale al fianco della quale noi siamo, in questo momento difficile e siamo già al lavoro per una riorganizzazione che pensiamo necessaria dopo i fatti che sono emersi. Una riorganizzazione che coinvolgerà le competenze della Polizia Locale che non devono essere sovrapposte a quelle delle altre forze di polizia. È il momento di pensare a un cambio di passo, un approccio repressivo al tema della sicurezza non funziona, non produce risultati”.

Per quanto riguarda la propria vicenda personale (legata all’incidente stradale che l’ha vista protagonista e alla relativa notizia pubblicata su La Verità), Salis ha aggiunto: “Non vogliamo essere giustizialisti, ma pretendiamo che sia fatta chiarezza. Alcune cose riguardano fatti personali dell’ex assessore Sergio Gambino, alcune riguardano anche me, e altre l’operato di alcuni agenti della Polizia Locale. Siamo in attesa che si faccia chiarezza, lo dobbiamo alla città e anche a quella parte della Polizia Locale completamente estranea a questo tipo di dinamiche. Non mi ha stupito, questo è il modo in cui una certa politica pensa di fare politica: sono stata seguita, sono state intervistate le persone che vivono attorno a me, i negozi in cui mi servo, le persone che vivono nel palazzo in cui ho un box. Un livello di dossieraggio imbarazzante, come anche pensare che fosse la bomba da sganciare contro di me in campagna elettorale. C’è un livello allarmante di aggressività che la politica ha superato. È un modo di fare politica non solo becero, ma è anche la causa delle persone che non sono più interessate alla politica. Pensiamo sia normale che ci siano dei giornali che vengono usati come strumenti di propaganda politica. Ricordo mia madre e mia nonna con le lacrime che non si facevano una ragione di questa cosa. Valuterò anche azioni personali. Mi fa sorridere quando tutto questo viene da destra, dove per decenni hanno avuto un Berlusconi attaccato in ogni modo. Non hanno imparato nessuna lezione”.

Una vicenda che, inevitabilmente, ha anche delle implicazioni sul piano amministrativo e politico. “Non solo è stata fatta una campagna per danneggiare un candidati, ma cosa più grottesca è che sia stata fatta con una posizione di potere politico su un dirigente - ha aggiunto Salis - obbligare i sottoposti a fare delle cose facendo valere il tuo potere per avere dei documenti è di enorme gravità anche sul piano umano, ideologico. L’opposizione ha detto qualcosa? Hanno fatto dichiarazioni su dove vado in vacanza, come lavora mio marito, dove ho la residenza, come mi vesto, ma oggi non abbiamo nessuna dichiarazione. La dice lunga. I fatti, se verificati, meriterebbero una fortissima presa di posizione anche da parte di Fratelli d’Italia. Io sono sempre garantista, aspetto di vedere l’evoluzione di questa indagine. Quando cambia il vento cambia in tutto, credo sia importante che si crei un clima diverso nella Polizia Locale, che si avverta che è cambiata la guida in senso positivo. Ognuno deve fare il proprio lavoro e sentirsi liberi nei limiti della legge, chi va al di fuori dei limiti è giusto che venga sanzionato. Se c’è stata una presa di coscienza da parte di agenti li ringrazio e spingo chiunque a denunciare, ne va dell’onorabilità della Polizia Locale. Non vogliamo che il loro lavoro venga screditato da qualcuno che ha tradito”.

E, infine, un messaggio chiaro sull’impostazione che Salis vuole portare a Palazzo Tursi: “Siamo grati per come chi ha denunciato si è messo a disposizione delle indagini, li prego di denunciare tempestivamente se in futuro dovesse accadere qualcosa come abbiamo assistito in questi anni. Se qualche superiore li obbliga a fare qualcosa di questo genere, denuncino. Questo Comune non accetta la prevaricazione. Chi farà qualcosa del genere verrà cacciato dal Comune e da questa giunta. Mi rattrista vedere come Genova sia sulle aperture nazionali dei giornali per fatti che investono la classe politica, lo è stato prima per la Regione, ora per la città. Faremo in modo che questo non solo non succeda più, ma che si torni a parlare di Geova per altre cose. Cerchiamo di dare un’altra politica a questa città”.

Al fianco di Salis l’assessore alla sicurezza, Arianna Viscogliosi, che ha annunciato un appuntamento (già in programma) con la sindaca per “parlare di una riorganizzazione degli uffici” e “per riconfermare alla Polizia Locale il ruolo di prossimità previsto dalla legge”.
Al momento non sono stati presi provvedimenti - ha aggiunto Viscogliosi - il vice comandante è in servizio al Matitone”.

Da questa mattina tutti gli uffici del Comune hanno prestato massima collaborazione agli inquirenti, le attività di indagine sono complesse e indirizzate da varie parti e non sono ancora concluse, c’è massima collaborazione - così il vicesindaco Alessandro Terrile - i fatti hanno una gravità anche sul piano politico, il fatto che forze di polizia utilizzino per fare campagna elettorale informazioni che devono detenere ai fini d’ufficio è un fatto grave che non attiene solo alla democrazia, ma fanno intendere che la libertà dei cittadini possa essere intaccata da qualcuno che, se vuole, può utilizzare informazioni che non dovrebbe usare. Ci sarà un’attività inflessibile per accertare la verità e capire come sia potuto succedere, perché si sia potuto usare un verbale. È un fatto grave e mi aspetto che anche le forze politiche di minoranza prendano le distanze da un fatto così grave”.

Pietro Zampedroni

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