Il Nazionale

Cronaca | 12 giugno 2025, 18:10

Maltrattamenti in Provincia di Savona: l'ex segretaria Colangelo patteggia 1 anno e 8 mesi. Rinvio a giudizio per sindaco e assessore di Albisola

Il rinvio a giudizio disposto per un concorso di assunzione. Colangelo dovrà effettuare percorsi di recupero, per il peculato 700 ore di lavori di pubblica utilità

Maltrattamenti in Provincia di Savona: l'ex segretaria Colangelo patteggia 1 anno e 8 mesi. Rinvio a giudizio per sindaco e assessore di Albisola

L’ex segretaria generale della Provincia di Savona, Giulia Colangelo, ha patteggiato un anno e otto mesi per le accuse di maltrattamenti, con sospensione condizionale subordinata a risarcimenti e percorsi di recupero. Intanto, il sindaco e l’assessore di Albisola, Garbarini e Brizzo, sono stati rinviati a giudizio per presunto illecito in un concorso pubblico.

Si tratta della nota vicenda che ha scosso Palazzo Nervi, finita sul tavolo della magistratura dopo l'esposto del 2021 inviato da un gruppo di dipendenti dell'ente provinciale.

Giulia Colangelo dovrà affrontare un percorso di recupero e, per l’accusa di peculato, svolgere 700 ore di lavori di pubblica utilità. Inoltre, dovrà risarcire i danni alla Provincia e a una ex dipendente.

Ha deciso di patteggiare l'ex segretaria generale della Provincia di Savona e questo pomeriggio il Gup Laura De Dominicis, a seguito di una lunga udienza preliminare che si è conclusa nel pomeriggio, ha letto il dispositivo di condanna.

Il Gip Alessia Ceccardi, nell'ottobre 2023, sulla base di un'articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona, aveva ritenuto sussistenti, in capo all'ex direttore generale provinciale (che era segretaria generale anche nei Comuni di Calizzano, Roccavignale e Albisola, ndr), gravi indizi di commissione dei reati di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell'ente; aveva inoltre ritenuto, nei confronti di Colangelo e l'ex dirigente degli affari generali di Palazzo Nervi Maurizio Novaro, sussistenti i gravi indizi dei reati di utilizzazione di segreti d'ufficio, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, tutti commessi, nell'ipotesi accusatoria, nell'ambito dei concorsi per la selezione del personale dipendente con lo scopo di favorire alcuni candidati.

Sarebbe emerso inoltre che nel 2021 un gruppo di dipendenti avrebbero presentato un esposto anonimo, mandato ai sindaci della provincia, alla Prefettura e ad alcuni altri soggetti.

Dentro, punto dopo punto, ci sarebbero state accuse a Colangelo per una gestione del personale anomala. Le firme non ci sarebbero state, i lavoratori avevano paura di ritorsioni e avevano spiegato di voler mantenere l'anonimato "in quanto temiamo di perdere il posto di lavoro".

E avevano descritto una situazione esasperante per chi era preso di mira con un personale che "da anni a questa parte, subisce minacce, ricatti e angherie da parte del direttore della Provincia, Giulia Colangelo".

La Provincia ed un ex dipendente provinciale che si erano costituiti come parti civili (anche la Uil era stata ammessa per le accuse di maltrattamenti e stalking) verranno risarcite per un totale di 60 mila euro (l'ex lavoratrice ha annunciato che donerà il suo risarcimento in beneficenza).

Per quanto riguarda invece l'accusa di peculato, è stata disposta la messa alla prova con lo svolgimento di 700 ore di lavori di pubblica utilità che effettuerà in un ente nel Comune di Torino.

L'accusa di peculato nei confronti di Colangelo (come si legge nella richiesta di emissione del decreto del Pm Martini, "per essersi appropriata in almeno 95 occasioni, avendone la disponibilità in ragione degli uffici ricoperti, delle autovetture di servizio di proprietà dell’Ente servendosene per finalità estranee ai propri incarichi istituzionali nell’ambito della Provincia") era stata riunita nella scorsa udienza nello stesso fascicolo su richiesta dei legali difensori e con il benestare dei Pm Martini e Sala.

Ha invece patteggiato 10 mesi con la sospensione condizionale Novaro, difeso dagli avvocati Marco Fazio e Massimo Boggio.

Per quanto riguarda anche un concorso di assunzione ad Albisola di un assistente amministrativo, nel quale una concorrente sarebbe stata spostata dal terzo al primo posto in graduatoria aggiudicandosi così l’assunzione, durante l'udienza preliminare l'avvocato del sindaco Maurizio Garbarini e dell'assessore Sara Brizzo aveva chiesto il non luogo a procedere, ma il Gip ha disposto il rinvio a giudizio.  Il processo scatterà a novembre.

Luciano Parodi

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