Come spesso accade, anche nel caso delle educatrici sospese la storia sembra ripetersi, quasi identica, a distanza di quasi un decennio. Le due maestre raggiunte da una misura cautelare di interdizione per i presunti maltrattamenti all'asilo paritario "L'Albero dei Ragazzi" di Asti sono le stesse che furono al centro di un'altra bufera giudiziaria tra il 2015 e il 2016. Si tratta di Beatrice Massano e Monica Sovena, all'epoca dei primi fatti in servizio presso la scuola per l'infanzia Regina Chiappello di Pratomorone, frazione di Tigliole.
Un ingombrante passato che ritorna per le due educatrici, che dopo quello scandalo avevano deciso di fondare una loro struttura, proprio "L'Albero dei Ragazzi" di via Ventura, oggi teatro di nuove e gravi accuse. Le indagini attuali, condotte dai carabinieri di Asti e coordinate dalla Procura, hanno svelato un quadro di vessazioni costanti, umiliazioni e violenze fisiche e psicologiche ai danni dei piccoli alunni. Le videocamere nascoste dagli inquirenti hanno documentato tutto: bimbi strattonati, derisi, costretti a rimanere in castigo in un angolo o apostrofati con epiteti razzisti, come un bambino di colore chiamato ripetutamente “zulu” e un'altro, di origini albanesi, pesantemente insultato.
Le analogie con la vicenda precedente sono notevoli. Anche allora, le accuse riguardavano metodi educativi inappropriati e sfociarono in un processo per abuso dei mezzi di correzione. In quel caso, il percorso giudiziario si concluse con una condanna a tre mesi per la Massano, che era la direttrice, e un'assoluzione per la Sovena. La fondamentale differenza risiede, però, nelle prove: nel caso di Tigliole il dibattimento si fondò principalmente sulle dichiarazioni, pur ritenute attendibili, dei bambini e sulle testimonianze di alcuni genitori e colleghe, oggi l'accusa è sorretta da filmati inequivocabili come quello che vi proponiamo di seguito.
Le immagini mostrano scene che, secondo gli inquirenti, hanno generato nei bambini un clima di "paura, terrore e ansia perdurante", ben lontano dall'ambiente sereno che una scuola per l'infanzia dovrebbe garantire. Oltre agli insulti e alle punizioni, sono emersi anche episodi igienico-sanitari sconcertanti: a una bimba sarebbe stato dato un alimento raccolto dalla spazzatura e una delle maestre è stata filmata mentre fruga negli zainetti per assaggiare le merende dei piccoli, a volte usando le mani o le posate personali degli stessi alunni.
Il Gip del Tribunale di Asti, su richiesta della Procura, ha disposto per entrambe la sospensione temporanea dall'esercizio dell'attività in scuole di ogni ordine e grado. La difesa delle due insegnanti è stata assunta dagli avvocati Elena Toppino e Federico Denicolai, che in attesa di disporre di maggiori elementi rispetto a quelli al momento a loro disposizione. Intanto, le indagini affidate agli investigatori dell'Arma proseguono per cercare di delineare ancora più compiutamente i contorni di una vicenda che riapre una ferita mai del tutto rimarginata.
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