Questa mattina, la Polizia di Stato di Varese e l’Arma dei Carabinieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Varese, nell’ambito di un’indagine sulle attività della “Comunità Militante dei Dodici Raggi – Do.Ra.”, hanno perquisito la sede di Azzate del noto gruppo di estrema destra e le abitazioni di dieci militanti.
Agenti della Digos delle Questure di Varese e Milano, con il supporto di unità della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno operato congiuntamente a militari del R.O.S. di Milano.
Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire e sequestrare armi bianche, tra tirapugni, pugnali e mazze, oltre a bandiere, stendardi ed altri oggetti contrassegnati da simboli nazifascisti, documentazione e pubblicazioni di estrema destra.
I reati ipotizzati dagli inquirenti sono l’apologia del fascismo e le manifestazioni fasciste (contemplati dalla Legge 645/1952 c.d. “Legge Scelba”), oltre alla propaganda discriminatoria su base razziale, anche su internet, punita dall’art. 604 bis del Codice Penale.
«Al vaglio della Procura - si legge in un comunicato della Questura di Varese - sono più episodi e circostanze in cui militanti della Comunità, che professa e rivendica apertamente posizioni ideologiche nazionalsocialiste e del fascismo repubblicano più puro, hanno pubblicamente esaltato fatti e personalità di tali regimi, talvolta nel corso di cerimonie rievocative o di commemorazione dove ne sono stati ostentati i simboli, tra cui la svastica ed il fascio littorio, come recentemente accaduto nelle ricorrenze della battaglia del San Martino».
Sono in corso, fa sapere la Questura, inoltre accertamenti sulla frequente pubblicazione sui social network di contenuti derisori e di minimizzazione della Shoah: «Tra quelli che maggiormente hanno destato scalpore si possono indicare il lungo video celebrativo che ritrae Hitler ed altri gerarchi nazisti pubblicato in occasione dell’anniversario della sua nascita, ovvero l’irridente invito per la festa di capodanno che ritrae quattro SS in servizio in un campo di concentramento che brindano amichevolmente, o ancora i diversi messaggi celebrativi della nota negazionista tedesca Ursula Haverbeck, con l’invito a proseguire nel suo nome “la battaglia contro la grande bugia"».
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