"La cosa che mi farà più effetto? Modificare la routine quotidiana: dal prendere la strada verso il Chittolina fino a vestire una divisa da gioco con nuovi colori sociali. Questo del resto capita quando si indossa una sola maglia fin da piccoli".
Si percepisce nelle vibrazioni della voce di Lorenzo Casazza tutta l'emozione per l'imminente partenza verso la Spagna .
Dopo quasi due decenni, il difensore rossoblù lascerà infatti il Vado , senza però il retrogusto amaro della parola addio.
"E' da un po' di mesi - racconta Lorenzo - che si era paventata questa possibilità e non appena è maturata ne ho parlato subito con il direttore Luca Tarabotto. Sono grato a lui, al presidente e a tutta la loro famiglia per la stima e il sostegno che ho percepito nel corso degli anni. E' stato un grande onore".
Il calcio rimarrà una passione incancellabile.
"Continuerò a giocare anche in Spagna, in una categoria simile alla nostra Serie D o all'Eccellenza. Penso sia il momento giusto a livello di età, seppur sia stata una scelta non poco sofferta".
Il motivo concreto è a pochi metri dal "Chittolina", all'interno delle mura del "Dagnino".
"Come aiuto allenatore ho avuto modo di legare tantissimo con la leva 2013: ripensare quanto costruito insieme ai bimbi ha fatto sorgere qualche dubbio. Mi sono un po' rivisto in loro, quando da piccolo facevo il raccattapalle per quei giocatori con cui poi ho avuto l'onore di scendere in campo. Non so se starò via uno, due o tre anni: di sicuro quello con il Vado non sarà un addio ma un arrivederci".
Senza Casazza il Vado perderà l'unico elemento cresciuto all'interno del proprio vivaio.
"Far esordire un under in una squadra che punta ai piani alti della Serie D non è così semplice. Sono però sicuro che presto arriveranno nuovi ragazzi all'interno della rosa della Prima Squadra. Il livello nel settore giovanile è davvero alto, per doti tecniche e morali, su questo non nutro il minimo dubbio".
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