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Politica | 14 maggio 2025, 12:29

Elezioni comunali, la Sampdoria retrocessa è un tabù: assordante (e strategico) il silenzio di Piciocchi e Salis

Per la Regione parla il vicepresidente Alessandro Piana, noto tifoso blucerchiato: “È mancata anche una politica societaria, ma la sentenza del campo non si mette in discussione”

Elezioni comunali, la Sampdoria retrocessa è un tabù: assordante (e strategico) il silenzio di Piciocchi e Salis

Che il calcio sia, in quel di Genova, un argomento scivoloso lo ha sperimentato in prima persona Silvia Salis, candidata sindaca del centrosinistra, quando ha solamente provato a ipotizzare le conseguenze negative di una eventuale (ai tempi) retrocessione della Sampdoria in Serie C. Lei, sampdoriana doc, aveva parlato anche delle conseguenze economiche di un eventuale finale di stagione negativo, attirando su di sé l’ira dei tifosi genoani che, invece, dalla loro sembravano vivere l’attesa della Samp in Serie C come una grande festa.
Da quel momento Salis ha scelto di non parlare più di pallone e lo ha detto a chiare lettere a margine dell’incontro con Giuseppe Conte quando, rispondendo alle domande dei cronisti, ha proprio pronunciato la frase “non parlo di calcio”.

Una strategia che ora la candidata ha scelto di non abbandonare anche nel giorno che sancisce in via ufficiale la discesa della Sampdoria in Serie C, il punto già basso toccato dalla squadra in 79 anni di storia. Abbiamo provato a chiederle un commento, ma dal suo staff fanno sapere che non arriverà.

E lo stesso ci è stato risposto anche dall’altra parte della barricata, da quel Pietro Piciocchi che in queste settimane sta vivendo nella doppia veste di candidato sindaco del centrodestra e di vicesindaco facente funzione di Genova. Niente, un mutismo totale anche da parte di chi, a nome della città, forse qualche parola la potrebbe dire, anche solo per auspicare un ritorno o per spronare una società che si è chiusa (anche lei) nel silenzio dopo l’epilogo di Castellammare di Stabia.

Per il momento nemmeno il presidente Marco Bucci ha risposto alla nostra richiesta di un commento, mentre non si è sottratto il suo vice, Alessandro Piana, grande tifoso blucerchiato.
È una giornata triste perché è un epilogo che non ci saremmo mai immaginati a inizio campionato, ma le sentenze del campo non sono da mettere in discussione - ha commentato - non ci sono state delle partite o delle performance particolarmente importanti da parte della squadra durante tutto il campionato e penso che questo sia il risultato più giusto”. Piana, spesso presente allo stadio, si lascia andare anche a un commento tecnico sull’andamento di alcune partite e sulla gestione societaria: “C’è da dire che oggettivamente in quella parte di campionato in cui potevamo ottenere dei punti, tantissimi torti arbitrali ce lo hanno impedito: espulsioni, rigori non assegnati, gol validi non dati. Questo, purtroppo, ha contribuito. È evidente che è mancata anche una politica societaria, non a caso credo che non ci sia ancora un comunicato ufficiale anche solo per scusarsi con quella magnifica tifoseria che ha sempre accompagnato la squadra. Spiace constatare come la classe che ha sempre contraddistinto la Sampdoria, la signorilità dei Mantovani e dei Garrone, sia un po’ venuta meno dal punto di vista istituzionale”.

Le tragedie sono altre, il mondo deve andare avanti, così come si alterneranno gli sfottò e il cosiddetto ‘menaggio’ che è la cosa più bella del calcio a livello locale - ha concluso - ripartendo dalla Serie C la Sampdoria tornerà a calcale quei palcoscenici che le spettano per prestigio. Dal punto di vista economico, sono sicuro che la tifoseria non farà mai mancare il proprio supporto nelle partite casalinghe, quindi quali esercenti intorno allo stadio non subiranno dei danni economici, anzi, per quei campi di periferia che non hanno mai visto un grande pubblico, saranno contenti perché anche in trasferta sono sicuro che ci saranno migliaia di tifosi”.

Per il resto è solo silenzio.

Pietro Zampedroni

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