Dal comignolo è fumata bianca, il Conclave ha deciso: dopo quattro scrutini per l'elezioni, è stato nominato il nuovo Vescovo di Roma. Tantissimi gli applausi in una piazza San Pietro affollatissima e suonano le campane della basilica.
Oggi è iniziato ufficialmente il secondo giorno di Conclave che vedrà eleggere il nuovo Papa, dopo la fumata nera di ieri, mercoledì 7 maggio, che ha lasciato con il fiato sospeso migliaia di fedeli per oltre tre ore.
Negli ultimi tempi, alcuni papi sono stati eletti rapidamente, già al quarto scrutinio: è il caso di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, scelto il 26 agosto 1978 e rimasto in carica solo 33 giorni, e di Joseph Ratzinger, divenuto Benedetto XVI, eletto il 19 aprile 2005, sempre al secondo giorno di Conclave.
Per Jorge Mario Bergoglio, eletto Papa nel 2013 con il nome di Francesco, fu invece necessario un voto in più: la fumata bianca arrivò solo in serata, al termine del quinto scrutinio. I Conclavi più brevi dell’epoca moderna restano comunque quelli del 1878, con l’elezione di Leone XIII, e del 1939, quando venne scelto il favorito Eugenio Pacelli, futuro Pio XII: entrambi conclusero le votazioni al terzo scrutinio. Il Conclave più lungo fu invece quello del 1922, che portò all’elezione di Pio XI dopo cinque giorni e ben 14 scrutini.
Nella giornata sono previste due fumate, una a fine mattinata e una la sera, a meno che il nuovo pontefice non venga eletto durante una delle due prime prime delle votazioni previste al mattino e al pomeriggio: in quel caso la fumata sarà anticipata attorno alle 10.30 o intorno alle 17.30
Di conseguenza, le fumate saranno intorno alle 10.30, se bianca, o alle 12 se nera, mentre nel pomeriggio alle 17.30, anche in questo caso solo se bianca, oppure intorno alle 19 se nera.
La fumata era attesa intorno alle 19.00, ma secondo quanto trapelato ci sarebbero stati dei ritardi durante i riti prima della chiusura della porta della Sistina.
Un'attesa lunga, quella di ieri, che si è protratta per oltre tre ore, ma non è la prima volta: il 12 marzo 2013, l'anno dell'elezione di Papa Francesco, dopo la pronuncia dell'Extra Omnes alle 17.33, si attese fino alle 19.41 per la fumata che fu nera, esattamente due ore e otto minuti dopo. Ma tra le varie elezioni, la più veloce è stata nel 1503 con Papa Giulio II, eletto in trenta ore.
Mai nella storia è stato eletto il Vescovo di Roma alla prima elezione: così, domani, i centotrentatré Cardinali torneranno a votare, precisamente quattro volte, finché non si raggiungerà la maggioranza dei due terzi delle preferenze, la più importante della storia, per un totale di ottantanove voti.
Con l'Extra omnes pronunciato ieri pomeriggio dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, che ha chiuso la porta della Cappella Sistina, aveva preso via ufficialmente il conclave per eleggere il 267esimo Papa.
"Prometto e giuro di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del collegio dei cardinali elettori, e ciò in perpetuo, a meno che non ne riceva speciale facoltà data espressamente dal nuovo pontefice eletto o dai suoi successori, circa tutto ciò che attiene direttamente o indirettamente alle votazioni e agli scrutini per l'elezione del sommo pontefice": questo il testo del giuramento che hanno prestato nella cappella Sistina i centotrentatré cardinali elettori, di sessantasei Paesi diversi e da tutti i continenti: cinquantatré europei con diciassette italiani.
Un numero importante quello dei cardinali elettori, dovuto per effetto delle modifiche apportate dai papi recenti, in particolare da Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco, che hanno progressivamente ampliato il Collegio cardinalizio.
Infatti, tradizionalmente, il numero di cardinali elettori, precisamente cioè sotto gli ottant'anni, abilitati a votare in conclave, era fissato a centoventi da Paolo VI nel 1975.
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