A giorni, con l’approvazione del bilancio consuntivo 2024, scadranno gli organi di Cogesi, il Consorzio Gestori Servizi Idrici Scrl, la società consortile a responsabilità limitata che si occupa del servizio idrico integrato della provincia di Cuneo. Un ente, Cogesi, a totale capitale pubblico (capitale sociale poco meno di 2 milioni e 500 mila euro), che è andato assumendo crescente rilevanza nel corso degli anni e che si trova ora a gestire, a maggior ragione dopo l’acquisizione di Alpi Acque (giunta all’ultimo miglio),una partita da decine di milioni di euro.
Sei i soci che ne fanno parte: Acda (Azienda Cuneese dell’Acqua); Alac Spa (Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi); Calso Spa (Comuni dell’acquedotto Langhe sud occidentali); Infernotto Acqua Srl; Mondo Acqua Spa e SiSi (Società intercomunale Servizi idrici Srl).
Mentre è in via di definizione - la data fissata è il 30 giugno – il pagamento del valore residuo a Egea Acque (69 milioni di euro, una parte sarà reperita attraverso il credito bancario, la parte restante mediante autofinanziamento da parte delle sei società), la politica guarda alla futura governance. Il consiglio di amministrazione uscente è presieduto dall’avvocato braidese Emanuele Di Caro. Consiglieri sono: Sarah Aragno, Marco Botto, Giuseppe Delfino e Sabrina Sacconiro.
Il nodo da sciogliere riguarda proprio i criteri di nomina del nuovo Cda, la cui fase transitoria è durata 13 anni. Fino a questo momento il compito di designare i vertici era in capo al presidente della Provincia. Il primo rebus che dovrà essere affrontato in questi giorni è proprio questo: si può considerare concluso il periodo transitorio o non ancora?
Se così non fosse toccherebbe a Luca Robaldo, attuale presidente della Provincia, indicare i consiglieri i quali, al loro interno, individueranno poi il presidente. Va da sé che – in casi come questi - il vertice venga in qualche modo pattuito in precedenza. Nel caso in cui invece si ritenesse definitivamente finita la stagione della transizione, restano da individuare le modalità con cui scegliere i nuovi amministratori.
Il presidente uscente Di Caro ha fatto pervenire ai revisori dei conti la relazione finanziaria annuale insieme a quella di fine mandato. Una volta che questi ne avranno preso visione avanzando eventuali loro osservazioni, Di Caro convocherà l’assemblea, prevista – ipoteticamente – nella prima decade di giugno. Il tempo stringe perché prima di allora dovranno essere stati individuati i criteri di nomina dei componenti il nuovo Cda.
Commenti