L’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico (e firmato anche dalle altre forze di opposizione) sulla manifestazione dell’ultra-destra di domenica scorsa ai giardini Caviglia di Brignole ha aperto, come previsto, il consiglio regionale di questa mattina.
Con il documento le minoranze hanno portato in aula la loro “ferma condanna per i saluti romani effettuati durante la commemorazione di Ugo Venturini, ritenendo tali gesti incompatibili con i valori democratici e antifascisti su cui si fonda la nostra Repubblica e particolarmente oltraggiosi per la città di Genova, Medaglia d’Oro della Resistenza” e, inoltre, chiedono l’impegno della Regione “a costituirsi parte civile, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, negli eventuali procedimenti di carattere penale che potrebbero essere avviati nei confronti degli autori dei saluti romani, a tutela dell’immagine, dei valori e della storia antifascista della Liguria e di Genova”.
“Qualcuno in quest’aula scherzava sul fatto che noi vediamo fascisti in giro - ha detto il capogruppo del Partito Democratico, Armando Sanna, nel presentare il documento - quello che abbiamo visto domenica a Genova è incredibile, un vergognoso saluto romano. Dopo quello che è successo a Genova, a Dongo, a Milano e ad Ascoli Piceno, dobbiamo prendere una posizione netta, non la classica ambiguità. Basta stare in silenzio, chiediamo alla Regione di costituirsi parte civile. Domenica la nostra città ha ricevuto un pugno forte dopo ottant’anni di storia, un pugno per il quale non possiamo rimanere in silenzio”.
Al termine di una lunga riunione dei capigruppo è arrivata la stesura di un documento unitario tra maggioranza e opposizione, con alcune piccole modifiche al testo originale, nel quale si legge: “In data 4 maggio 2025, nella zona di Brignole a Genova durante una commemorazione organizzata da CasaPound, Lealtà e Azione, Veneto Fronte Skinheads e altre organizzazioni di estrema destra in memoria del militante dell'MSI Ugo Venturini, morto il 1° maggio 1970 a causa delle ferite ricevute il 18 aprile dello stesso anno durante un comizio dell’allora segretario MSI Almirante, numerosi partecipanti hanno effettuato il saluto romano, gesto simbolo dell'ideologia fascista. Tale manifestazione ha suscitato profonda indignazione nella cittadinanza e nelle istituzioni democratiche, tanto che diverse associazioni cittadine hanno organizzato iniziative di risposta a tale provocazione. Genova è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per il ruolo fondamentale svolto durante la Resistenza contro il nazifascismo. La città ha pagato un prezzo altissimo durante l'occupazione nazifascista, con migliaia di vittime civili, deportati e partigiani caduti per la libertà. Proprio il sacrificio dei partigiani genovesi ha contribuito in modo decisivo alla liberazione dell'Italia intera, culminata con l'insurrezione del 24-25 aprile 1945 che portò alla resa delle truppe tedesche. La memoria di Venturini, come delle numerosi vittime degli anni di piombo, del terrorismo e dello stragismo di opposte matrici, non devono essere oggetto di strumentalizzazione politica. Il ruolo cruciale di Genova nella lotta di Liberazione è stato solennemente ricordato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in occasione dell'80° anniversario della Liberazione lo scorso 25 aprile, ha scelto proprio Genova per le celebrazioni ufficiali, sottolineando il contributo determinante della città e della Regione nella lotta al nazifascismo. Nel suo discorso, il Presidente ha ribadito i valori fondanti della Repubblica nata dalla Resistenza e l'importanza della memoria storica come presidio di democrazia. La Procura della Repubblica di Genova, secondo quanto riportato da diverse fonti di stampa, ha aperto un fascicolo d'inchiesta sui fatti accaduti. Questo fatto segue di pochi giorni l’aggressione denunciata e a quanto pare non avvenuta nei confronti di un sindacalista della CGIL (peraltro poi sospeso dalla stessa organizzazione), vicenda sulla quale l’Autorità Giudiziaria ha aperto un fascicolo. La Corte di Cassazione, con sentenza del gennaio 2024, ha stabilito che il saluto romano e la “chiamata del presente”, cioè l’Appello fascista inserito nel Dizionario di politica del Pnf edito nel 1940, quando esibiti nel corso di una pubblica manifestazione sono configurabili come reato in violazione della legge Scelba. La stessa Corte precisava inoltre come in determinate circostanze si dovesse applicare la legge Mancino, punendo appartenenti a movimenti, gruppi o associazioni “aventi tra i propri scopi l’incitamento alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica, religiosa. I saluti romani effettuati durante la commemorazione rappresentano un inaccettabile sfregio alla memoria storica della città di Genova e ai valori della Resistenza su cui si fonda la nostra Repubblica. Tali gesti costituiscono un'aperta provocazione e un tentativo di riabilitazione di simboli e rituali del regime fascista. Esprime la più ferma condanna per i saluti romani effettuati durante la commemorazione di Ugo Venturini, ritenendo tali gesti incompatibili con i valori democratici e antifascisti su cui si fonda la nostra Repubblica e particolarmente oltraggiosi per la città di Genova, Medaglia d'Oro al Valor Militare, ribadendo la propria opposizione ad ogni forma di totalitarismo. Impegna la giunta regionale e l’assessore competente a costituire la Regione Liguria parte civile, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, negli eventuali procedimenti di carattere penale che potrebbero essere avviati nei confronti degli autori dei saluti romani, a tutela dell'immagine, dei valori e della storia antifascista della Liguria e di Genova”.
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