Agli occhi di un comune mortale piombato in Comune per assistere alla Commissione alla partita che questa sera ha trattato la situazione dell'ippodromo, a oggi inagibile per le corse e chiuso agli allenamenti dei cavalli dopo che le piste sono state sbarrate dalla società Varesina di Borghi che ha denunciato alcune inadempienze nei pagamenti di chi ne usufruiva, è che tutti abbiano ragione o, meglio, che nessuno ce l'abbia nel muro contro muro tra società di gestione, allevatori e proprietari con l'amministrazione nell'attuale ruolo di arbitro e con le mani abbastanza legate, visto che l'ultima controversia esplosa è tra attori privati, in attesa del nuovo bando - che deciderà chi succederà ai Borghi - e del parere di Avvocatura, tecnici comunali e Commissione di Vigilanza, che racchiude non solo il Comune, sull'agibilità o meno.
Di sicuro rimbombano le cifre incontrovertibili dell'assessore allo Sport, Stefano Malerba, che ha certificano la crisi del settore nel nostro Paese, con il crollo di addetti, corse, premi e fatturato dal 2008 al 2023: forse solo un intervento dall'alto, ma molto in alto, potrà sbloccare la situazione e far tornare in pista ad allenarsi i cavalli (è triste, e dobbiamo dirlo, vedere sfilare degli animali tra le vie cittadine per arrivare davanti al Comune, triste perché forse non era quello che avrebbero voluto loro, se avessero avuto potere di decisione e parola) ma, soprattutto, permettere la disputa della stagione estiva tra il 7 luglio e la prima decade di settembre («Con giornate spostate al lunedì, contro tradizione, mentre sono state levate tutte quelle previste a dicembre», dirà poi Guido Borghi).
Dall'alto, proprio oggi si segnala l'incontro del sindaco Galimberti con il sottosegretario per le Politiche Agricole, Forsetali e Alimentari Giacomo La Pietra in cui si è parlato del futuro dell'ippodromo, con eventuali possibili investimenti, e dello stato dell'ippica nel Paese: un segnale, forse, di qualcosa che potrebbe accadere ma che non accadrà, per ora, stando a quanto sentito in Commissione, dove i consiglieri, in particolare Angei (Lega) e Giordano (Fratelli d'Italia), ma anche Longhini e Puricelli (Forza Italia), Formato (Varese Ideale) e Paris (5 Stelle), hanno interpellato Guido Borghi della Società Varesina Incremento Corse Cavalli e lo stesso Malerba sullo stato dell'arte e su come - ma è da aggiungere un "se" grosso come una montagna - l'ippica a varese potrà avere un presente, prima ancora di un futuro. E appellarsi alla grandeur del passato sembra, visti i tempi del movimento, un puro esercizio di accademia e nostalgia fini a sé stesso.
Iniziamo da Borghi, presente in sala Giunta dove si è tenuta la Commissione con il figlio Giovanni, l'attore principale della serata insieme al rappresentante dell'Associazione Nazionale Galoppo, che ha confermato la sua linea davanti a una sala gremita di proprietari, allevatori e addetti ai lavori: «Stiamo cercando di fare tutto il necessario perché l'ippodromo sia fruibile per i mesi di luglio e agosto, quando dobbiamo correre» le sue parole. Per quanto riguarda l'"alt" agli allenamenti e la chiusura delle piste, Borghi è parso netto: «Per prima cosa la convenzione dice che questo non è un centro d'allenamento - ha scandito - queste sono piste da corsa. Secondo: un mese prima dell'avvenuta chiusura, avevamo avvisato di quanto sarebbe accaduto. Dobbiamo infatti tamponare così l'emorragia di chi è insolvente nei nostri confronti, anche perché questo limita gli investimenti. C'è un tondino dove comunque si può continuare ad allenarsi... a spese nostre. Per chi paga, c'è la possibilità di andare a galoppare a Caravate in un centro di allenamento dove abbiamo investito 4 milioni, mentre sono 10 i milioni di ammortamenti sull'ippodromo negli ultimi 25 anni di nostra gestione. Un decreto ingiuntivo nei confronti di chi non paga? Non è così facile e non ci siamo riusciti».
«È a rischio il benessere degli animali? Mi ha chiamato un veterinario Ats che ha visitato i cavalli e li ha trovati in ottime condizioni. I proprietari che pagano possono spostarsi a Caravate dopo il tempo necessario per predisporre strutture. Per quello che si è detto, noi avremmo fatto solo del male all'ippica ma io nell'ultimo anno ho garantito per oltre due milioni di euro - aggiunge Borghi - La Varesina ha regalato un ippodromo alla città di Varese che a detta di tutti era una boutique... poi, nel 2024, è arriva una Commissione e ha buttato tutto all'aria. C'è un aspetto economico e finanziario da valutare se siamo in una situazione in cui chi deve pagare non paga, compreso il ministero, in più stiamo correndo senza sapere quale sarà la futura convenzione, visto che è stata annullata una pre proposta di gara... abbiamo fatto la metà della stagione, 9 giornate sulle 21 che abbiamo, e non sappiamo se e quanto verranno remunerate».
Nette anche le parole, di totale segno opposto, di Moreno Meiohas, delegato dell'Associazione Nazionale Galoppo ascoltato dalla stessa Commissione: «Caravate non ha l'agibilità, manca acqua e ci sono problemi di smaltimento. Dove portiamo i cavalli? Noi proprietari e allevatori diciamo che un sistema di gestione dilettantistico e superficiale ha portato a questa situazione. C'è gente che lavora e combatte per questo lavoro e che cerca di andare avanti. Interrompere l'allenamento di 150 cavalli è un atto ostile e cattivo. È vero, forse i cavalli stando fermi non andranno incontro a problemi di salute in pochi giorni, ma nel giro di qualche settimana sì. Io oggi ho sentito dal dottor Borghi le stesse parole di un anno fa, quando diceva che andava tutto bene mentre il Masaf sosteneva il contrario».
«Varese perde giornate e potere nei confronti del ministero, lo sappiamo bene, perché è gestita in modo dilettantistico - ha incalzato Meiohas - Se è così una purga o una sofferenza gestire l'ippodromo... perché lo gestite, visto che avete anche contributi importanti dal ministero? Sono d'accordo con l'assessore Malerba: servono pace e collaborazione. E allora - ha concluso rivolto a Guido e Giovanni Borghi - se volete sedervi attorno a un tavolo con proprietari e allevatori, noi ci siamo e ci sediamo. Ma non mandateci allo sbaraglio spostandoci altrove. Serve rispetto reciproco, se non vogliamo far saltare sia la riunione estiva sia l'ippodromo. Noi vogliamo salvarli, e voi?».
L'assessore Malerba ha poi risposto in relazione al bando («Vorrei sapere quando partirà la nuova gara e quali saranno i termini. Se foste seduti al mio posto, vorreste o no sapere chi vi dà i soldi per rifare una parte di pista e la parte elettrica? Noi oggi siamo soggetti sospesi a mezz'aria» ha detto sempre Borghi), dopo gli interventi dei commissari, in particolare di Giordano («L'ippodromo è fatiscente e depauperato - le sue parole - si rilevano inadempienze contrattuali sulla manutenzione ordinaria e straordinaria. La chiusura delle piste è un abuso di proprietà comunale provoca danni anche a chi è in regola con i pagamenti e agli animali. Chiedo di revocare l'atto di conferimento della concessione») e Angei («Perché ad oggi siamo alla stessa situazione di un anno fa, con la capienza limitata e un impianto elettrico che ha bisogno di manutenzione, se la convenzione prevede la manutenzione a carico dell'affidatario? Abbiamo una struttura inagibile a distanza di un anno: perché?)».
«Non siamo qui per parlare del bando - ha detto Malerba - su cui abbiamo dato un incarico esterno e che comunque uscirà a breve dopo il giusto atto di tutela che ha bloccato quello precedente visto che erano usciti i nomi di chi avrebbe partecipato prima che la procedura fosse conclusa. Inerzia dell'amministrazione? Dal 2024 a oggi non è passato giorno senza che partisse una lettera tra questo Comune, la società Varesina e il ministero. Gli uffici di questa amministrazione lavorano da 15 mesi su questa vicenda. Il benessere animale? Io non sono in grado di dire nulla di questo, non sono un veterinario. Spetta ad Ats dirlo e finora non è avvenuto. La pista chiusa agli allenamenti? In convenzione non è previsto che quella pista venga utilizzata per questo scopo: se ci sono accordi in tal senso, sono accordi privati».
«A parole qui tutti possono dire tutto e il contrario di tutto - ha aggiunto Malerba con una domanda finale attorno a cui ruota tutto - quando invece servirebbe un po' di buonsenso da parte di tutti i presenti in questa sala per risolvere la vicenda. C'è la disponibilità a incontrarvi per trovare una soluzione?».
Se si attende la messa agli atti della perizia da parte dell'avvocatura del Comune su eventuali violazioni ai termini della concessione, dopo che una trattativa bonaria con il gestore era già in atto, toccherà nuovamente alla commissione di vigilanza fornire il parere sull'agibilità dell'impianto («Abbiamo preventivi per i lavori sulle tribune comunque di secondaria importanza, in sostanza mancano i carotaggi di quelle in cemento armato» ha aggiunto Borghi al di là di quanto già detto sull'impianto elettrico).
«Incontratevi perché Varese vuole che l'ippica ci sia ancora» l'auspicio finale di Malerba. Impossibile non augurarselo, difficile - a quanto ascoltato stasera - che possa realizzarsi.
Sport | 05 maggio 2025, 21:37
L'ippodromo? Un gran rebelòtt. Sembra che abbiano tutti ragione e tutti torto. Malerba: «Incontratevi perché Varese vuole che l'ippica ci sia ancora»
Se un comune mortale fosse capitato alla commissione Sport andata in scena questa sera, e che ha ospitato Guido Borghi e il rappresentante di allevatori e proprietari che si sono trovati chiusi fuori dalla pista, ne sarebbe uscito senza capire chi davvero si trova dalla parte della ragione e chi no. Il gestore: «Nella convenzione non c'è scritto che questo è un centro d'allenamento. Chi paga regolarmente può andare a Caravate». La controparte: «In quel posto manca l'agibilità. Anni di superficialità e dilettantismo rischiano di mettere la parole fine su riunione estiva e struttura». Le domande dei consiglieri e l'"arbitro" Malerba: «A rischio la salute degli animali? Tocca ad Ats dirlo»
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