Mentre sono ancora in corso gli accertamenti su quanto accaduto la scorsa notte in piazza Caricamento a Genova dove un ragazzo di 17 anni, di origini tunisine, è stato aggredito e ferito a colpi di coltello o cocci di bottiglia, riesplode il problema sicurezza in città. Mai superato nella realtà dei fatti.
Un'altra notte di sangue, dopo le aggressioni che la scorsa estate avevano fatto alzare l'attenzione e acceso riflettori proprio sulla zona accanto, quella di Sottoripa, con un accoltellamento avvenuto in pieno giorno tra i turisti, in una delle aree centrali, cuore pulsante del turismo in città. Un mese fa, un altro episodio simile, ma senza coltelli: erano state sprangate, in zona Magazzini del Cotone, alle 19 di sera, in pieno orario aperitivo, tra i moli pieni di ragazzi, con un giovane rimasto ferito a bastonate e intervento relativo di carabinieri e ambulanze.
Episodi che si ripetono con cadenza quasi implacabile, ai quali si sommano violenza e aggressioni sui mezzi pubblici urbani, problemi di sicurezza sui mezzi di trasporto ferroviari (con i lavoratori che, per questo, hanno indetto uno sciopero per il personale il 6 maggio prossimo) microcriminalità dalle periferie alle aree decentrate della città.
Ieri ad avere la peggio è stato un 17enne finito in ospedale con ferite gravi. L'area in cui è accaduto è quella di piazza Caricamento, al limitare del centro storico, oggetto del più recente dei restyling urbani. L'episodio intorno alla mezzanotte ha visto l'intervento dei carabinieri che hanno avviato le indagini per risalire all'aggressore.
Ma nello sforzo organizzativo per mettere in campo presidi fissi e passaggi frequenti delle forze dell'ordine, restano aree difficili della città sulle quali c'è urgenza di strategie più ampie. Le stesse che al momento mancano, lasciando interi settori cittadini in un angolo buio che chiede soluzioni.
Lo aveva spiegato solo pochi giorni fa anche Roberto Traverso del Siap, sindacato di polizia, che non ha risparmiato di evidenziare le criticità del sistema messo in campo che, almeno su Genova, “vede prevalere l'anacronistico ordine pubblico - spiegava - mentre si trascurano periferie, degrado sociale, spaccio e truffe gestite dalla criminalità organizzata”.
L'invito era ad allargare il campo visivo mentre la scelta di “mostrare i muscoli durante le festività (ndr: lo diceva relativamente al piano per le feste da Pasqua in poi) appare più una risposta mediatica che una soluzione strutturale”.
Le soluzioni per Traverso servono “non calate dall'alto ma mirate e concrete - dice - con un coordinamento reale, strutturato e istituzionale, che metta in sinergia tutte le forze, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, evitando sovrapposizioni, dispersioni di risorse e confusione operativa”.
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