Inizia il campionato, tempo di pronostici. Ecco il nostro sguardo completo sulle 16 sfidanti della Serie A 2024/2025, a partire ovviamente da quello - più approfondito - sulla Pallacanestro Varese. Ed ecco anche le nostre previsioni, fatte - mai come quest’anno - con le mani protese in avanti: la qualità media si alzata ed è ben distribuita (tra Napoli, che noi abbiamo messo al 7° posto, e Trieste, collocata all'11°, ogni squadra "meriterebbe" di essere pronosticata ai playoff per esempio...), sarà facilissimo sbagliarle.
13° OPENJOBMETIS VARESE
Quintetto: Nico Mannion, Jaylen Hands, Justin Gray, Gabe Brown, Kaodirichi-Akobundu-Ehiogu. Allenatore: Herman Mandole. La stella: Nico Mannion.
La questione è molto semplice ed è quindi presto scritta.
Poche squadre di questa Serie A 2024/2025 possono vantare una coppia di guardie del calibro di Nico Mannion e Jaylen Hands: il loro mix è sinonimo di talento, punti nelle mani, versatilità, imprevedibilità. L’ultimo MVP del campionato italiano e “Baby Westbrook”, uno dei penetratori più feroci d’Europa vicino a un giocatore di striscia che può assumere connotazioni martellanti per gli avversari. Si aggiunga Harris, che in precampionato ha dimostrato capacità di arrivare al ferro, atletismo e garra, quindi il tiro di Alviti e speriamo anche di Gray, quindi ancora i minuti affidabili che si attendono sempre di più da Librizzi.
Qual è la summa? Per quelli che sono i suoi esterni, questa Openjobmetis è da playoff sparati. Punto e a capo.
Poi c’è il resto. E anche qui va usato il massimo del realismo: sulla carta poche squadre di questa Serie A 2024/2025, anzi quasi nessuna, mostrano la sua stessa leggerezza sotto canestro.
Due ne sono le ragioni costitutive. La prima è stata una scelta, anzi una conferma: anche quest’anno lo spot “4”, quello che una volta si definiva ala “grande”, o “forte”, sarà occupato nello scacchiere biancorosso da un’ala... piccola, ovvero da Gabe Brown, in ossequio alla modernità del gioco e allo Small Ball caro al veloce sistema varesino. Di tale opzione, dopo due anni, conosciamo alla perfezione pregi e difetti: quello che guadagni in attacco in termini di tiro, apertura del campo e maggior rapidità rispetto agli avversari, rischi spesso di perderlo in difesa nella protezione del canestro e a rimbalzo.
La seconda è stata invece una circostanza sopravvenuta, cioè il caso Okeke. La coppia Leo-Kao, al netto della piena capacità di recupero del primo dopo il terribile infortunio di due stagioni fa, aveva il suo senso: stazzato e tecnico l’italiano, veloce e salterino il nigeriano. Assortiti, perciò ideali per alternarsi, adatti a rispondere - nella loro complementarità - alle battaglie sotto le plance italiche. Non sarà così.
Kaodirichi-Akobundu-Ehiogu farà dunque “reparto da solo”. Può permetterselo? L’atletismo è marcato, la capacità intimidatoria è impressionate (vedere il califfo Tavares, nell’amichevole contro il Real, aver timore a tirare contro di lui è stato significativo…), ma l’impatto a rimbalzo, il peso specifico e il contegno nella gestione dei falli, da giocatore ancora inesperto qual è, sono tutte delle incognite. Dietro c’è Abdel Fall, solo 19 partite disputate in massima serie risalenti a 7 e 8 anni fa, poche armi offensive, più leggero del pur debuttante Ulaneo dello scorso anno, un rimpiazzo - lo diciamo senza alcun intento offensivo, ma solo per oggettività - "nato" dal caso Okeke e della volontà di Luis Scola e gm di non cambiare rotta passando dal 5+5 al più costoso 6+6. “Aka” fin dai primi giorni si è dimostrato un ragazzo splendido, serio, aperto: la sua missione sul parquet, tuttavia, appare una montagna da scalare.
Certo, una difesa aggressiva sugli esterni potrebbe compensare. Certo, a rimbalzo potranno ma soprattutto dovranno dare una mano anche ali e guardie. Certo, Kao potrebbe diventare da subito un fattore e Fall stupire come accaduto con il suo predecessore (e ce lo si augura di cuore). La paura, però, è che una domenica sì e l’altra quasi Varese sia destinata a soffrire parecchio all'ombra dei tabelloni. E che questa sofferenza possa spingersi fino a renderla una delle squadre candidate a lottare fino all’ultimo secondo di gioco per non retrocedere. Poi ci sono sempre i correttivi di mercato, ma si tratta di un altro - seppur non remoto, la storia recente insegna - discorso.
Insomma: su questa grande dicotomia tra talento e leggerezza, tra attacco e difesa, tra velocità e peso e tra esterni e interni si giocherà l’intero campionato biancorosso. A cominciare da domani e quindi da Brescia, squadra che forse ha smarrito per strada un po’ di classe rispetto allo scorso anno, ma che ha in dote - lupus in fabula - uno dei lunghi più forti dell’intera Serie A, Miro Bilan, destinato a saggiare fin da principio la consistenza della squadra di Herman Mandole. Nel 2023 - anche, se non soprattutto, grazie a lui - fu -43…
In soldoni, quale posto assegnare a Varese nella griglia di partenza? Difficile, ma optiamo per il 13°, in una sorta di media - non aritmetica - derivante dall’intero ragionamento affrontato qui sopra e dal raffronto sulla carta con le altre squadre.
Le altre
1° EA7 EMPORIO ARMANI MILANO
Quintetto base: Nenad Dimitrijevic, Armoni Brooks, Shavon Shields, Nikola Mirotic, Josh Nebo. Allenatore: Ettore Messina. La stella: Nikola Mirotic. Punti di forza: roster che per lunghezza e qualità è un hors catégorie per la Serie A. Dimitrijevic rischia di rivelarsi un acquisto azzeccatissimo, Shields e Mirotic garantiscono standard di rendimento molto alti e Bolmaro in uscita dalla panchina è un lusso. Punti deboli: parco italiani con Ricci e Tonut non più giovanissimi e con la coppia Bortolani-Caruso forse in leggero ritardo dal punto di vista della crescita. La voglia di riscatto di Eurolega toglierà inevitabilmente energie fisiche e mentali alle domeniche italiane, anche con un roster così lungo.
2° VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA
Quintetto: Daniel Hackett, Marco Belinelli, Will Clyburn, Tornik’e Shengelia, Ante Zizic. Allenatore: Luca Banchi. La stella: Tornik’e Shengelia. Punti di forza: materia prima finissima… La miglior ala del campionato, Shengelia, uno degli acquisti più eclatanti - Will Clyburn, stella dell’Eurolega ex CSKA - l’elettricità dell’ex Venezia Tucker, la fantasia già mostrata in Supercoppa di Matt Morgan, le conferme di quel mondo consolidato fatto di sostanza ed esperienza rappresentato dai vari Hackett, Belinelli, Zizic, Polonara e Pajola… Punti deboli: ci si chiede se abbia colmato il piccolo gap che sussisteva con Milano… E la risposta è “forse no”. Il doppio impegno sarà un fattore anche per la squadra di Banchi.
3° UMANA REYER VENEZIA
Quintetto: Tyler Ennis, Xavier Munford, Jordan Parks, Aamir Simms, Mfiondu Kabangele. Allenatore: Neven Spahija. La stella: Xavier Munford. Punti di forza: squadra completa, lunga, fisica… Venezia ha ancora una volta tutto per acquattarsi appena sotto le grandi. Non c’è più il bomber Tucker, ma è stato sostituito degnamente con l’esperto e forte Munford. Ennis è un giocatore di stoffa pregiata a servizio della squadra, così Parks in ala, mentre Kabengele rimane un centro dalla fisicità inarrivabile. La panchina resta molto lunga, con l’ex biancorosso Moretti, Wheatle e il multidimensionale Wiltjer. Punti deboli: pochi, semplicemente non è profonda dal punto di vista qualitativo alla stregua di Milano e Bologna, soprattutto nel settore lunghi….
4° UNAHOTELS REGGIO EMILIA
Quintetto: Cassius Winston, Jaylen Barford, Michele Vitali, Kwan Cheatham, Mouhamed Faye. Allenatore: Dimitris Priftis. La stella: Cassius Winston. Punti di forza: anche qui siamo davvero tra le primissime dell’ “altro” campionato… Reggio è un arcobaleno, che nasce da Winston, play del Bayern di Trinchieri, e finisce con Faye, lungo in rampa di lancia. In mezzo i colori di Barford, che torna in Italia, l’utilità dentro e fuori dall’area dell’altro ex Pesaro Cheatham, i dardi di Vitali e la panchina degna… Punti deboli: forse, ma giusto per spaccare il capello, c’è un pizzico meno di talento offensivo rispetto allo scorso anno…
5° DOLOMITI ENERGIA TRENTINO
Quintetto: Quinn Ellis, Jordan Ford, Myles Cale, Anthony Lamb, Selom Mawugbe. Allenatore: Paolo Galbiati. La stella: Jordan Ford. Punti di forza: l’esordio in Eurocup ha già dimostrato come Jordan Ford possa essere uno scorer come pochi e Anthony Lamb è ala da 88 presenze in NBA. Importante la continuità in panchina con Galbiati, allenatore capace e gran conoscitore del campionato italiano. Punti deboli: talento diffuso tra i primi sei o sette della rotazione, ma il parco italiani non pare dei più attrezzati. Il Roster sul lungo periodo potrebbe rivelarsi non profondissimo considerando che in mezzo alla settimana si giocherà spesso in Eurocup. Chimica da trovare in fretta.
6° TRAPANI SHARK
Quintetto: Justin Robinson, Langston Galloway, John Petrucelli, Amar Alibegovic, Tibor Pleiss. Allenatore: Jasmin Repesa. La stella: Tibor Pleiss. Punti di forza: viene in mente la frase del vecchietto di Jurassic Park: «Qui non si bada a spese…». Nel film alla fine venne giù tutto, dinosauri compresi, ma ad Antonini non lo diciamo… Pleiss, uno gigante d’Europa, Robinson, un gigante ma negli assist, conosciuto anche dalla NBA, Galloway, talento di razza apprezzato già a Reggio, Petrucelli, tra i migliori tiratori e difensori del campionato, Yeboah, ottimo in Turchia, le conferme di Notae, Horton, Alibegovic e Gentile, la panchina lunghissima per il solo campionato… Basta? Punti deboli: ampliamo il concetto sdoganato dalla battuta di cui sopra… I soldi possono comprare la chimica, incollando le “figurine” raccattate con così grande bramosia sul mercato? Da testa o croce il compito dell’esperto Repesa: o fa il “miracolo”, e Trapani arriva in semifinale, oppure "salta" dopo 3 partite…
7° NAPOLI BASKET
Quintetto: Kevin Pangos, Zach Copeland, Kaspar Treier, Deane Williams, Leonardo Totè. Allenatore: Igor Milicic. La stella: Kevin Pangos. Punti di forza: Pangos, Copeland e Manning formano un backcourt completo, interessantissimo e dalle grandi potenzialità. Assieme a loro il capitano De Nicolao che, al pari del coach, rappresenta il filo di continuità con la formazione che ha alzato al Coppa Italia a febbraio. Punti deboli: il roster che ha appunto vinto le Final Eight la scorsa stagione di fatto non c’è più: equilibri e gerarchie andranno ricostruiti da capo. Sottocanestro c’è Totè, ma dietro di lui non c’è un vero cambio.
8° BANCO DI SARDEGNA SASSARI
Quintetto: Justin Bibbins, Brian Fobbs, Michal Sokolowski, Eimantas Bendzius, Miralem Halilovic. Allenatore: Nenad Markovic. La stella: Eimantas Bendzius. Punti di forza: si riparte innanzitutto da Markovic, condottiero che ha salvato la categoria lo scorso anno. Bibbins e Fobbs formano un backcourt che può segnare in diversi modi, sottocanestro Halilovic ha conoscenza da vendere. Volponi come Sokolowski e Bendzius sono ormai delle certezze per la Serie A; Tambone e Cappelletti bella coppia di playmaker italiani. Punti deboli: gruppo completamente nuovo chiamato a disputare anche la FIBA Europe Cup. I soli 173 centimetri di Bibbins ne faranno un bersaglio in difesa, e sotto canestro manca qualcosa dietro Halilovic. Ambizioni alte, forse troppo e troppo presto: è probabile che servirà del tempo per emergere da una fascia media affollata anziché no.
9° BERTRAM DERTHONA TORTONA
Quintetto: Tommy Kuhse, Christian Vital, Kyle Weems, Justin Gorham, Paul Biligha. Allenatore: Walter De Raffaele. La stella: Kyle Weems. Punti di forza: mercato senza colpi stellari, ma acquisti ben pensati e congeniali allo stile di gioco. Chili e fisici importanti sotto canestro con diverse alternative. Batteria di italiani di livello, con le aggiunte di Biligha e Denegri. Weems rimane un valore aggiunto, anche a 35 anni. Punti deboli: ossatura del quintetto formata da tre giocatori come Kuhse, Vital e Gorham, tutti esordienti nel campionato italiano. Dopo due stagioni chiuse in semifinale scudetto, si è tornati sulla terra l’anno scorso con l’ottavo posto: entusiasmo e ambiente da rilanciare.
10° GERMANI BRESCIA
Quintetto: Nikola Ivanovic, Amedeo Della Valle, Jason Burnell, Maurice Ndour, Miro Bilan. Allenatore: Giuseppe Poeta. La stella: Amedeo Della Valle. Punti di forza: Della Valle e Bilan, due veterani impossibile da non considerare come asse portante della squadra. Esperienza è la parola d’ordine, che unità al talento a disposizione dovrebbe essere sufficiente per galleggiare almeno a metà classifica. Perso Petrucelli per Trapani, interessante la scommessa Mobio, protagonista della promozione dei granata lo scorso anno. Punti deboli: Peppe Poeta ha speso il suo recente passato nello staff di Messina e di Pozzecco, ma resta comunque un coach all’esordio in una squadra che dopo alcune stagioni ad alto livello dovrà forse rivedere le proprie ambizioni al ribasso. Un paio di risultati non positivi potrebbero aprire scenari cupi.
11° PALLACANESTRO TRIESTE
Quintetto: Colbey Ross, Markel Brown, Denzel Valentine, Jarrod Uthoff, Jayce Johnson. Allenatore: Jamion Christian. La stella: Colbey Ross. Punti di forza: come se non li conoscessimo qui a Varese… Se viene lasciato giocare libero come accaduto sotto al Sacro Monte e non come a Tortona (e non abbiamo dubbi che così sarà), Colbey Ross potrebbe ripetersi come MVP del campionato. E che dire di Brown? raffinatezza, intelligenza, difesa. Usato sicuro per Mike Arcieri? E perché no? Pure Reyes - se sta bene - sarà di nuovo un fattore. Uthoff in precampionato l’ha buttata dentro spesso e volentieri e Ruzzier e Brooks allungano (anche qualitativamente) la panchina. Punti deboli: Jayce Johnson, centro bianco ancora da scoprire tra i pro, viene presentato come un gran rimbalzista, ma non sembra scopa per atletismo con gli assist sopra il ferro di Ross.
12° NUTRIBULLET TREVISO BASKET
Quintetto: Ky Bowman, Bruno Mascolo, Osvaldas Olisevicius, Justin Alston, Pauly Paulicup. Allenatore: Frank Vitucci. La stella: Justin Alston. Punti di forza: di sicuro l’esperienza. A partire da Justin Alston - lungo pescato in Grecia dove l’anno scorso è stato protagonista in maglia Paok (quarto miglior rimbalzista, nella top 15 dei marcatori) - tutti gli elementi del roster sanno cosa sia la Serie A: insieme a Paulicap, rimbalzista vorace, proprio Alston forma una delle migliori coppie sotto canestro tra le squadre medie. Del resto anche Bowman è una certezza in regia, così come lo è Macura al tiro. Punti deboli: Harrison, un crack a Brindisi prima dell’infortunio, nel 23/24 ha faticato. Olisevicius, giocatore di classe, sembra anch’egli sentire gli anni, stessa cosa per Mazzola. La panchina, a conti fatti, non è lunga.
14° GIVOVA SCAFATI
Quintetto: GIVOVA SCAFATI
Quintetto: Alessandro Zanelli, Rob Gray, Elijah Stewart, Kruize Pinkins, Daniel Akin. Allenatore: Marcelo Nicola. La stella: Rob Gray. Punti di forza: Pinkins è ormai un veterano capace e importante in gruppo, a cui un nuovo coach come Nicola può affidarsi. Così come l’ex varesino Sorokas, e soprattutto l’ultimo arrivato Andrea Cinciarini. Punti deboli: mercato praticamente ancora pienamente aperto con i tagli di Mason e Tolbert e l’arrivo di Hruban avvenuti alla vigilia dell’inizio del campionato. Il caso Brimah ha costretto a trovare un centro in tempi rapidi: con Daniel Akin i gialloblu sperano di essere caduti in piedi. Si prospetta una stagione tutt’altro che semplice…
15° VANOLI BASKET CREMONA
Quintetto: Corey Davis, Phil Booth, Tajion Jones, Paul Eboua, Tariq Owens. Allenatore: Demis Cavina. La stella: Tajion Jones. Punti di forza: tra tutti scegliamo il lavoro in palestra di Demis Cavina, allenatore “cajano” che sa far fruttare il materiale a disposizione. Owens, da noi, non ha bisogno di presentazioni e così Jones: con Leida l’anno scorso ha fatto il mazzo alla Openjobmetis in coppa. Eboua rimane un giocatore di classe superiore al contesto. Punti deboli: la panchina è quasi inesistente. Owens, a differenza di Varese prima e di Napoli poi, alla Vanoli non troverà né un Ross, né un Ennis ad attivarlo in attacco. Davies non ha fatto impazzire a Trieste…
16° ESTRA PISTOIA
Quintetto: Semaj Christon, Maverick Rowan, Michael Anumba, Eric Paschall, Karlis Silins. Allenatore: Dante Calabria. La stella: Semaj Christon. Punti di forza: Semaj Christon arriva all’ultimo ma è un vero colpo di mercato in un contesto come quello dei toscani, Della Rosa è una garanzia che poche altre squadre hanno a livello di conoscenza dell’ambiente e il lungo lettone Silins può essere una rivelazione del campionato. Punti deboli: il clima attorno alla squadra non è dei migliori, con le contestazioni al presidente Ron Rowan reo, tra le altre cose, di non aver confermato Nicola Brienza, ultimo coach of the year che ha guidato la squadra de neopromossa ai playoff. Paschall scommessa interessante, ma è tutto da testare alla prima avventura europea.
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