Se qualcuno prima del via vedendo in porta Filippo Matonti e i cambi di linea - Franchini in prima con Kuronen e Ghiglione, Marcello Borghi in seconda con Vanetti e Perino, davanti a Raimondi e Schina - poteva continuare a chiedersi quel "ma perché?" sollevato dalla prima sconfitta casalinga con il Dobbiaco, ha dovuto tornare a cuccia. Perché sì. Perché così vuole coach Gaber Glavic, il cui volere produce 9 gol su un Como senza Terzago, Paramidani e gli stranieri, una prova intensa, rabbiosa, famelica dal primo all'ultimo secondo, ben superiore al 4-1 in amichevole di quasi tre settimane fa.
I lariani di Da Rin, comunque rimpolpati da Xamin, Vola e dall'ex Odoni rispetto al 14-2 subito a Pergine, hanno resistito 15 minuti contro un Varese che continua, al di là del 9-1 finale, a cercarsi e a scoprirsi: sono molti più i passaggi ai compagni dei tiri anche davanti alla porta, al di là del finale che stasera conta poco o nulla. E, come ci dicono dalla "regia", una regia che se ne intende, bisogna riconoscere a Glavic di voler "plasmare" la sua squadra, costi quel che costi. Senza guardare in faccia a nessuno. Magari oggi un po' soffriamo (non stasera, è un "oggi" plasticamente allungato all'inizio della stagione), magari domani godiamo quando il cerchio si sarà chiuso.
I momenti più belli: l'applauso - ricambiato - di Daniele Odoni al popolo giallonero, lo stesso popolo giallonero numeroso e bollente (saranno stati almeno in 200), in piedi dall'inizio alla fine, così come Max Airoldi nella sua telecronaca solitaria e perfetta, ma anche la prestazione di Filippo Matonti, 17 anni, lanciato nella mischia e autore comunque di alcune parate da applausi. Per il resto è un Varese che vuole essere protagonista, e sta cercando la via per farlo. Con 6 giocatori e soprattutto un coach nuovi rispetto a un anno fa, meglio fermarsi sulle piccole cose che potranno diventare grandi: i gol su dischi recuperati, Allevato e Fornasetti protagonisti dell'1-0 che ha aperto il derby, Ghiglione che si conferma a ottimi livelli. Non è primo compito di Glavic quello di lanciare e capire il valore dei giovani?
En passanti, ci sono anche le quattro penalità a Matonti, una di cinque minuti che grida vendetta, dopo un 9-1: un po' è nel mirino degli arbitri, un po' paga anche colpe non sue (va in panchina per sei uomini gialloneri sul ghiaccio, cattiva abitudine ereditata dalla scorsa stagione). Diciamo solo che un giocatore così aggressivo è quello che mancava e servirà.
I Mastini prima macinano ghiaccio, rabbia e gioco, si cercano e, poi, quando si trovano piazzano tre gol negli ultimi cinque minuti del primo tempo, gli ultimi due nell'arco di 17 secondi. Il primo che sblocca il derby vale doppio perché esalta la quarta linea: Fornasetti ruba un gran disco mentre Matonti rientra in pista dall'inferiorità numerica e Allevato castiga Tesini sotto porta (un gol di Allevato, uno di noi, ha sempre un sapore unico). È poi Franchini a fare tutto da solo con un tiro rasoghiaccio che passa sotto le gambe del portiere lariano per il raddoppio e, 17 secondi dopo, Tilaro e togliere la polvere dall'angolino su un altro disco recuperato dai Mastini, l'ennesimo, con un'azione rapida Piroso-Michael Mazzacane-killer numero 15: 3-0.
Inizio di secondo tempo come i primi 8 minuto con il Dobbiaco: a velocità assassina con pressing e ritmo indiavolato, così arriva un parziale di 4-0 ospite grazie al tiro secco di Ghiglione (4-0 il parziale), al rimbalzo vincente di Raimondi (5-0) su fucilata di Schina, al gol - udite udite - in superiorità di Makinen che pesca l'angolo alto (6-0) su assist di Perino e al settebello di Franchini che timbra la sua doppietta "alla Franchini", piombando come un falco e insaccando su un disco che danza sulla linea. C'è anche Filippo Matonti nel tabellino, al di là del gol subito da Ruhznikov, con un paio di parate super su Vola e Xamin.
Poi c'è solo tempo per la tripletta di Franchini, il gol alla vecchia maniera di Schina (lecca da fuori) e l'abbraccio al popolo giallonero. Che aspetta il Fassa, sabato in via Albani, per capire meglio l'identità di una squadra che si sta formando. Il piacere dell'attesa per ora è il bello di questi Mastini.
Como-Varese 1-9 (0-3, 1-4, 0-2)
Reti: 15'16" Allevato (Fornasetti) 0-1, 18'40" Franchini (Makinen) 0-2, 18'57" Tilaro (M.Mazzacane, Piroso) 0-3; 20'42" Ghiglione (Makinen) 0-4, 25'36" Raimondi 0-5, 26'55" Makinen (Perino, Franchini) in sup. 0-6, 30'05" Franchini (Ghiglione, Kuronen) 0-7, 33'31" Ruzhnikov (Xamin, Vola) 1-7; 41'10" Franchini (Kuronen, Ghiglione) 1-8, 41'27" Schina 1-9
Como: Tesini (Mariani); Ambrosoli, Lohach, Vola, Marcati, Xamin; Taufer, Odoni, Matous, Ruzhnikov, Cordiano; Sollami, Pirelli, Sguazzero, Koka. Coach: Massimo Da Rin.
Varese: F. Matonti (Perla); Makinen, Crivellari, Ghiglione, Kuronen, Franchini; Schina, Raimondi, Vanetti, M.Borghi, Perino; Matonti, E. Mazzacane, Piroso, M.Mazzacane, Tilaro; Fanelli, Allevato, P.Borghi, Fornasetti. Coach: Gaber Glavic.
Arbitri: Jeremy Bassani, Willy Vinicio Volcan (Federico Cusin, Riccardo Pignatti) Note - Penalità Co 6', Va 15'. Tiri Co 32, Va 44. Spettatori: circa 400 (357 paganti).
IHL - Seconda giornata
Giovedì 26, ore 20: Fassa-Feltre, Aosta-Valpellice, Bressanone-Pergine, Dobbiaco-Caldaro, Fiemme-Appiano (20.30), Como-Varese 1-9.
Classifica
Varese**, Pergine, Feltre, Caldaro, Aosta, Dobbiaco 3. Valpellice 2. Fassa 1. Varese, Appiano, Alleghe, Fiemme, Como**, Bressanone* 0. *una in meno **una in più
Sabato 28, terza giornata
Ore 18.30: Varese-Fassa. 18.45: Pergine-Alleghe. 19.30: Feltre-Aosta, Caldaro-Fiemme, Appiano-Dobbiaco. 20.30: Valpellice-Bressanone
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