Un dramma e una sconfitta sociale. Il giorno dopo la morte del tecnico di Terni folgorato mentre lavorava un un'azienda astigiana, si riaccende l'indignazione per le morti sul lavoro
Un'indignazione che ogni giorno aggiunge tragici dati nel quaderno delle morti.
369 solo da gennaio a maggio 2024 con un aumento del 3,1 per cento rispetto allo scorso anno.
E la morte di Nicholas Colombini, 32 anni soltanto e papà di due bambini in tenerissima età, si aggiunge a questo dati spietati, gettando nella disperazione le famiglie che dovranno fare fronte ad un futuro difficilissimo.
Da Terni, per una ditta esterna, Nicholas sabato pomeriggio, è stato colpito da una violenta scarica elettrica mentre stava lavorando al ripristino dell'impianto di illuminazione di un capannone a Quarto d'Asti, in un polo produttivo specializzato nel trattamento dei rifiuti vetrosi.
Il giovane è stato immediatamente soccorso dai colleghi prima e dal 118 immediatamente dopo, ma nonostante tutto è deceduto ieri al Cardinal Massaia. La Procura ha aperto un'inchiesta e lo Spresal è al lavoro per accertare l'esatta dinamica dei fatti.
Dopo la solidarietà espressa dai sindacati, la Cisl Alessandria Asti torna a sollevare la tragedia delle morti sul lavoro.
"Un vero dramma... una notizia che speravamo diversa", scrive Stefano Calella.
"Una vita spezzata, una famiglia distrutta e una sconfitta sociale. Si deve fare di più a tutti i livelli. Formazione, cultura e ispezioni devono assumere una dimensione diversa, mai abbassare la guardia e soprattutto non limitarsi ad alzare l'attenzione solo davanti il dramma. Adesso il nostro abbraccio va alla famiglia e ai suoi bambini".
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