«Leo Okeke rimarrà sospeso finché la sua situazione personale non sarà risolta. Noi non sappiamo ancora tutto della vicenda che lo riguarda, anche perché non è successa a Varese ma mentre era in vacanza. Quando si chiariranno gli aspetti legali, decideremo il da farsi. Per ora Leo è sospeso, ma lo consideriamo ancora parte della nostra squadra, il rapporto non è ancora chiuso».
Inevitabile per Luis Scola partire dall'attualità più scottante nel suo colloquio odierno con i giornalisti. El General si è collegato dall’Argentina e ha parlato ai cronisti varesini per circa 25 minuti, toccando diversi argomenti. Quanto da lui affermato sul lungo in prestito dall’Olimpia Milano, messo a parte delle attività della squadra con un comunicato venerdì scorso, non hanno chiarito però del tutto il contesto che si è venuto a creare e che da qui si potrà sviluppare.
La sospensione (termine confermato anche dall’amministratore delegato oggi) sarebbe avvenuta a seguito di indagini interne e in attesa di sviluppi esterni: al momento non sarebbe pendente alcuna denuncia penale nei confronti del giocatore. A maggior ragione la gravità del contegno del giocatore sarebbe ancora da accertare con precisione e la frase usata da Luis - «lo consideriamo ancora parte della nostra squadra» - lo conferma e conferma la prudenza che Pallacanestro Varese vuole mantenere sul caso.
Il dominus biancorosso è inevitabilmente intervenuto anche alla correlata situazione di campo, negando sia l’ipotesi di un ritorno in prestito da Milano di Guglielmo Caruso, che un eventuale ricorso al 6+6 per rimediare al buco che si è venuto a creare: «Il 6+6 non è oggetto di alcuna nostra valutazione al momento, poi tutto può cambiare. Caruso? Non è sul mercato, Milano non può mandarlo via. A oggi la nostra squadra è quella che sapete con le aggiunte di Fall e Del Candia».
(Articolo in aggiornamento).
Commenti