È uno dei Comuni più piccoli ma proprio al suo sindaco che è stata affidata la presidenza dell’Unione montana del Pinerolese durante il consiglio di venerdì 26 luglio. Mauro Vignola, primo cittadino di Bobbio Pellice, guiderà l’ente per i prossimi cinque anni, succedendo ad Adriana Sadone (sindaco di San Secondo di Pinerolo) che aveva preso il posto di Duilio Canale (sindaco di Luserna San Giovanni), dopo le sue dimissioni. “È significativo che la presidenza vada proprio ad uno dei Comuni più piccoli ed in territorio montano: testimonia l’importanza che l’ente riconosce alle realtà come la nostra” commenta Vignola che nel passato quinquennio era stato assessore con delega al turismo per cui aveva seguito il progetto UpSlowTour.
Proprio il progetto di lancio del cicloturismo nel territorio dell’Unione è il modello che Vignola vuole seguire nei prossimi anni: “UpSlowTour, come la gestione del Palazzetto del ghiaccio di Torre Pellice, dimostra che lo spirito di collaborazione tra Comuni è importantissimo per ottenere dei risultati – spiega –. Fondamentale è anche consolidare la nostra presenza negli uffici dell’Unione per lavorare al fianco dei tecnici”.
Il sogno di Vignola è ‘tornare indietro nel tempo’: “Il mio riferimento è la ‘vecchia’ Comunità montana: un ente che aveva veramente la funzione di programmazione, non solo di gestione comune di alcuni servizi. Ma per tornare a svolgere quel ruolo è importante che l’Unione si consolidi e che venga considerata, sia dal territorio che dalle istituzioni, un interlocutore”.
I suoi prossimi obiettivi riguardano infatti sia la gestione dei servizi che la programmazione: “Dobbiamo sviluppare le funzioni associate, continuando sulla strada imboccata con la Centrale unica di committenza dell’Unione – annuncia –. Gestirà appalti anche di altri enti al di fuori del suo territorio e che continuerà ad alleggerire il lavoro per i Comuni”. Vuole poi farsi carico dei boschi, progettando una loro trasformazione a ‘risorsa’: “È importante continuare con la certificazione di gestione forestale sostenibile e trovare il modo per riprendere il controlla della grande quantità di boschi che attualmente sono in abbandono”.
Il futuro però presenta un’incognita: “È necessario monitorare la modifica del Testo unico delle leggi sulla montagna ed interloquire con l’assessore regionale affinché San Pietro Val Lemina e Roletto, che non condividono i confini con gli altri Comuni, continuino a rimanere nell’ente”.
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