Un successo materializzatosi come la più inattesa delle possibilità sin dalle prime indicazioni arrivate dai seggi spogliati a metà pomeriggio. Una eventualità fattasi più concreta mano a mano che la conta delle schede nelle 31 sezioni cittadine procedeva con la stessa estenuante lentezza con cui era avanzata cinque anni fa. Con la differenza, rispetto al 2019, che un lustro addietro la vittoria aveva sorriso al portacolori del centrodestra Carlo Bo, finito poco oltre il 51% dei suffragi (furono 9.004) contro lo sfidante Olindo Cervella (fermatosi a 7.239) in un campo che però contava anche la presenza del candidato M5S Giorgio Degiorgis (747) e di quello della sinistra Lorenzo Paglieri (Alba Bene Comune; 647), mentre la lista di Carlotta Boffa si era unita alla coalizione di centrodestra rinforzandone le fila (pari a 715 voti, il suo apporto) ancor prima del primo turno.
Col centrosinistra unito, i M5S usciti di scena e le tre liste calate da Boffa protagoniste di una corsa valsa loro poco più del 6%, l’esponente del Partito Democratico, enologo di professione (alla cantina Fratelli Oddero di La Morra) con alle spalle quindici anni di vita amministrativa un terzo dei quali da giovanissimo assessore ai Lavori pubblici nella seconda giovane Giunta di Maurizio Marello (2014/2019) ha raccolto oggi i frutti di quattro intensi mesi di una campagna elettorale partita a inizio febbraio, pochi giorni del suo 34° compleanno, con la presentazione tenuta in via Montebellina, tra le strade di quel quartiere Moretta dove cinque anni fa raccolse qualcosa come come 634 voti personali, e chiusa venerdì sera in una piazza Pertinace straripante di sostenitori delle sue cinque liste.
Quando l’orologio segnava le 2.25 di martedì 11 giugno e sul portale del Comune le sezioni scrutinate erano bloccate a 24 su 31, la conta ufficiosa riferiva di un Gatto arrivato a fine spoglio (30 su 31 sezioni) stabilmente attestato sopra quella metà dei suffragi (al 50,92%, con un distacco di oltre 1.200 voti) che vale a lui la vittoria al primo turno, al centrosinistra cittadino il ritorno al timone della città dopo una parentesi di appena cinque anni – dopo i dieci di Marello, gli altrettanti di Beppe Rossetto e l’analoga stagione di Enzo Demaria – e una festa parzialmente rovinata per un Alberto Cirio che nella tornata dell’8-9 giugno era stato capace di vincere a mani basse nella sfida regionale contro Gianna Pentenero piazzando anche la sua lista civica quale primo partito della sua coalizione in provincia di Cuneo.
GUARDA IL VIDEO
Quando alla conclusione del conteggio mancava un’ultima sezione, nella sede di corso Piave è intanto arrivato Carlo Bo, signorilmente passato a congratularsi col nuovo sindaco: un gesto che ha raccolto l'applauso del centinaio di persone presenti, con attimi di commozione che hanno coinvolto anche lo stesso Marello.
Grande e comprensibile la soddisfazione del centrosinistra albese e di un Alberto Gatto per il quale, dopo i festeggiamenti, si profila la responsabilità di governare la città quale suo nuovo sindaco, certamente tra i più giovani che la capitale delle Langhe ricordi.
Commenti