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Sport | 04 giugno 2024, 14:20

Un dentro-fuori dall’ospedale lungo più di tre anni: «Aiutate mio figlio, non sapere cosa abbia mi dà una sensazione di impotenza»

Un appello disperato che arriva da Elvira, mamma di Nathan Liam, bambino di quattro anni che da più di tre presenta sintomi che nessuno specialista di vari ospedali ha saputo ricondurre a una patologia. Trentadue ricoveri lo scorso anno, trentotto quello precedente: «Mi hanno presa per fissata e ossessiva. Se qualcuno potesse aiutarmi a capire che cos’ha mio figlio o suggerirmi a chi potermi rivolgere…»

Un dentro-fuori dall’ospedale lungo più di tre anni: «Aiutate mio figlio, non sapere cosa abbia mi dà una sensazione di impotenza»

Giunge da Morazzone l’appello di una mamma disperata, che da oltre tre anni entra ed esce continuamente dagli ospedali per un problema di salute di suo figlio a cui nessuno specialista riesce a dare un nome.

È la storia di Nathan Liam, quattro anni, che da quando ha otto mesi ha iniziato a presentare sintomi quali febbre che sale e scende quotidianamente e costante affanno, a cui dopo si sono aggiunti dolori addominali e articolari, bruciore agli occhi, una pessima saturazione, una spiccata apatia che non gli permette di avere una vita sociale e una mancanza di appetito tale che lo ha portato oggi a pesare solo 17 chili.

Ben trentadue ricoveri nell’ultimo anno, trentotto quello prima, un vano dentro-fuori dai Pronto Soccorso senza ottenere risposte e cure adeguate mentre i sintomi aumentavano sempre di più, così come la preoccupazione e l’allarme di sua mamma Elvira.

«Non sapere che cosa abbia mio figlio mi dà una sensazione di impotenza che mi distrugge - racconta Elvira - Mi hanno presa per fissata e ossessiva, mi sono sentita dire di tutto».

Elvira e suo figlio Nathan Liam sono stati in questi anni negli ospedali di Cittiglio, Monza, Merate e infine Varese, dove lo scorso febbraio il piccolo è stato anche operato alle adenoidi e alle tonsille ed è stato sottoposto a un esame genetico, che ha dato come primo risultato un numero di globuli bianchi attorno a quattromila, quindi spaventosamente basso. Altri esami svolti negli anni precedenti non hanno mai evidenziato risultati anomali.

La ricerca disperata di uno specialista che potesse aiutare Nathan Liam si è allargata, ed Elvira si è rivolta anche all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e al Bambin Gesù di Roma: «Dal Meyer ci hanno chiamato dicendoci di mandare i risultati dei test genetici, quando li avremo, che li valutano. Anche dal Bambin Gesù ci hanno chiamato, promettendo che ci avrebbero ricontattato per chiederci maggiori informazioni».

Quello di Elvira è un appello «a chiunque abbia avuto qualsiasi tipo di esperienza simile» per cercare di capire quale sia il problema di salute di suo figlio, così da poter provare a cercare una cura.

«Ogni giorno si presentano sintomi nuovi. Se qualcuno potesse aiutarmi a capire che cos’ha mio figlio o suggerirmi a chi potermi rivolgere… Qualsiasi cosa abbia sta progredendo e ho sempre la sensazione che ogni cosa che facciamo sia una terribile perdita di tempo».

Lorenzo D'Angelo

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