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Eventi e Turismo | 06 maggio 2024, 11:18

Il Salone dell'auto 2024 riaccende il motore delle polemiche: "Chiudiamo i conti dopo un passato di scelte frettolose"

Dal 13 al 15 settembre arriva l'evento con i bolidi nel centro di Torino. Carretta: "Sbattuta la porta in faccia a un settore che invece è storia e sviluppo". Cirio: "Finita l'epoca del no a tutto"

Il Salone dell'auto 2024 riaccende il motore delle polemiche: "Chiudiamo i conti dopo un passato di scelte frettolose"

Una stazione ferroviaria per raccontare un evento dedicato alle automobili. Il Salone Auto Torino ha scelto Porta Susa per presentare la tre giorni che a settembre (dal 13 al 15) trasformerà i bolidi in spettacolo. Incontri, sfilate, percorsi ed esposizioni per tutti i gusti.

Si partirà dalle carrozze alle auto più moderne e sostenibili. "Un nuovo formato aperto a tutta Torino, gratuita e nelle piazze e negli spazi più belli - spiega Andrea Levy, patron della manifestazione - e in particolare vogliamo anche cercare una interconnessione con le altre modalità di trasporto, verso la sostenibilità. Noi ci poniamo come neutrali verso le tecnologie".

"Chiudiamo i conti con il passato"

"Avere di nuovo il Salone a Torino vuol chiudere i conti con un passato dopo aver sbattuto la porta troppo frettolosamente - commenta l'assessore comunale ai grandi eventi, Mimmo Carretta - perché l'auto è storia, ma anche sviluppo e lavoro. Saranno tanti gli eventi di settembre, partiremo subito col botto".

E il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, aggiunge: "Vogliamo continuare a essere come da centinaia di anni la città dell'auto, con straordinaria capacità di ricerca e innovazione. Torino è una città che se fa sistema è in grado di essere competitiva nel mondo e possiamo creare eventi che generano sviluppo, ma anche fiducia verso il futuro".

Numeri, saper fare e turismo industriale

"Siamo ancora il territorio con il maggior numero di imprese dell'indotto auto (34% del totale nazionale, per 19 miliardi di fatturato e 58mila addetti) - dice Nicola Scarlatelli, vicepresidente della Camera di commercio di Torino e presidente di CNA Torino - perché qui rimane un grande saper fare. Ma questo evento abbina alla storia della manifattura anche un turismo legato all'industria".

"C'è bisogno di saper informare il pubblico - dice ancora Levy - perché c'è ancora tanta confusione, tra le varie tecnologie. Tra quello che si può e non si può fare".

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