Le reazioni del day after si fanno sentire. Non poteva essere altrimenti dopo il terremoto politico che si è abbattuto sul Pd e che vede coinvolti personaggi di spicco dell'area torinese, come Salvatore Gallo, accusato di peculato e estorsione in concorso nella maxi inchiesta Echidna sui rapporti tra ‘ndrangheta e concessioni autostradali.
La domanda che serpeggia nel mondo dem è: dopo ieri Gallo può ancora essere compatibile con il partito? A prendere posizione è il segretario regionale del PD, Domenico Rossi.
"Quanto sta emergendo In queste ore dall’operazione Echidna della DDA di Torino è incompatibile con l’idea di politica e dell’organizzazione del consenso del Partito Democratico. - scrive Rossi in una nota.
Rossi (PD): “Incompatibile con nostro codice etico”
"Ho deciso di chiedere alla commissione di garanzia di valutare la compatibilità dei comportamenti contestati a Salvatore Gallo con l’appartenenza alla nostra comunità politica. - sostiene il segretario regionale - Al di là del rilievo penale, che non spetta a noi giudicare, emerge una situazione incompatibile con il nostro codice etico e i nostri valori."
Rossi (PD): “Non accettiamo voti sporchi o comprati"
"Come ha dichiarato la nostra segretaria nelle scorse ore la nostra linea è chiara: 'non accettiamo voti sporchi o comprati.' - e prosegue - Il PD costruisce il proprio consenso intorno a dei principi e delle idee, ottiene ed accetta voti sulla base della condivisione delle nostre proposte e non di altro tipo.".
Rossi sulle Regionali: “Riapriamo ragionamenti sulla lista di Torino"
Rossi poi rimette sul tavolo le candidature delle prossime elezioni regionali, dove il figlio di Salvatore, Raffaele (non coinvolto nell’inchiesta) è candidato come capolista.
"Ritengo necessario - conclude Rossi - riaprire alcuni ragionamenti fatti sulla lista di Torino per le elezioni regionali. La nostra risposta deve essere chiara e deve allontanare ogni ombra.
Ravinale e Grimaldi: “Scelte sbagliate non necessitano terzo grado"
Quello che arriva invece da Alleanza Verdi e Sinistra Ecologista suona come un je accuse nei confronti degli alleati del Pd. Pur non facendo nomi, chiedono una netta presa di posizione.
"Non smetteremo mai di essere garantisti e di considerare ogni individuo innocente fino a prova contraria, ma le scelte sbagliate non hanno bisogno del terzo grado di giudizio. - si legge nella nota di Marco Grimaldi, deputato Avs, e Alice Ravinale, capogruppo a Torino di Sinistra Ecologista - Aver designato una persona che oggi è indagata per concorso in associazione mafiosa è un problema che non si risolve chiedendo scusa. Deve essere una decisione politica quella di allontanare da sè ogni ambiguità in tal senso, così come di pretendere chiarezza e assumere le necessarie decisioni per quanto riguarda il grave scenario relativo all'acquisizione di voti che sta emergendo in queste ore. Ci aspettiamo che il PD lo faccia al più presto, la questione morale non ammette tentennamenti”.
Sinistra e Verdi: “Pd assuma iniziative radicali"
A fare eco anche i colleghi della segreteria Regionale di Sinistra Italiana e Verdi Fiammetta Rosso e Mauro Trombin: "Alla luce delle notizie giornalistiche che, sulla base di indagini giudiziarie, attribuiscono ad esponenti del maggior partito della coalizione pratiche clientelari davvero preoccupanti, i segretari regionali di Verdi e Sinistra italiana invitano il PD ad assumere iniziative radicali, chiare e trasparenti. Non è accettabile infatti che nella nostra coalizione ci sia il benchè minimo sospetto di tolleranza verso simili condotte. Auspichiamo inoltre che la candidata Presidente Gianna Pentenero sia già attivamente al lavoro per far sì che il nostro impegno contro ogni forma di opacità e connivenza non sia vanificato e messo in dubbio dagli scenari che stanno emergendo dalla Procura”
Appendino (M5S): “Quadro desolante della politica”
Non si appella al garantismo invece la vicepresidente del Movimento 5 Stelle ed ex sindaca di Torino Chiara Appendino, nel giorno dell’ufficializzazione della corsa in solitaria, lontana dal campo largo, di Sarah Disabato a presidente della Regione.
"Quello che emerge è un quadro desolante della politica - ha dichiarato la pentastellata in riferimento all’inchiesta di voto di scambio.
Appendino ha poi rincarato la dose: "Che ci fossero problemi irrisolti nel PD torinese - ha dichiarato - era cosa nota a tutti: la vicenda giudiziaria non ci riguarda, ma dalle intercettazioni emerge un quadro desolante della politica che allontana i cittadini. Mi auguro che non si voglia delegare la cosa solo alla magistratura e che non si nasconda la testa sotto la sabbia".
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