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Eventi e Turismo | 30 marzo 2024, 07:21

Sanremo: la convenzione Rai per il Festival non sarà più un segreto, il Comune dovrà dare al Tar i documenti senza parti oscurate

Il Tar ligure ha accolto il ricordo di JE s.r.l. in merito alle ultime due convenzioni stipulate tra Comune di Sanremo e Rai per l’organizzazione del Festival e del ‘green carpet’

Sanremo: la convenzione Rai per il Festival non sarà più un segreto, il Comune dovrà dare al Tar i documenti senza parti oscurate

Nuovo capitolo nell’articolato braccio di ferro tra Comune, Rai e JE s.r.l. in merito alla convenzione che regola i rapporti tra Palazzo Bellevue e la TV di Stato per l’organizzazione del Festival di Sanremo.

Da tempo l’associazione dei fonografici sta cercando di fare chiarezza sugli accordi che, sino a ora, mai sono stati resi pubblici se non per la sola cifra stabilita di volta in volta. Tema più volte sollevato anche da Striscia la Notizia. Ora, però, sembra che qualcosa stia per cambiare. L’intenzione dichiarata è quella di andare a scardinare l’ormai decennale dinamica dell’affidamento diretto del Festival alla Rai aprendo, invece, all’ipotesi del bando. In questo modo tutti i grandi player del mondo televisivo potrebbero avere accesso all’organizzazione del Festival della Canzone italiana, ora diventato prodotto appetibile e fortemente desiderato.

L’ultimo capitolo ha visto il Tar di Genova dare ragione alla JE s.r.l. in merito alla segretezza del documento che regola la convenzione. Il tribunale ha deciso che il Comune di Sanremo dovrà fornire le convenzioni che hanno regolato le ultime tre edizioni del Festival senza parti oscurate, come invece era accaduto nel recente passato. Tutto dovrà essere leggibile.

Sul documento del Tar si legge: “che il testo della Convenzione, depositato in data 10 gennaio 2024 dal Comune di Sanremo, è oscurato in diverse parti, in quanto, secondo il Comune e RAI, si tratterebbe di clausole dell’accordo contenenti segreti tecnici o commerciali o, comunque, irrilevanti ai fini della decisione sul ricorso”.

E poi “che, peraltro, detto oscuramento – specie laddove lo stesso riguarda, nella loro integralità, le clausole della Convenzione che individuano prestazioni e obblighi a carico delle parti, nonché singole previsioni di cui non è possibile nemmeno accertare l’oggetto specifico – impedisce al Collegio di valutare compiutamente l’effettivo contenuto del rapporto esistente tra il Comune e RAI, precludendo dunque, potenzialmente, la qualificazione di detto rapporto e la conseguente individuazione della disciplina applicabile allo stesso; ne consegue che l’acquisizione della Convenzione è comunque necessaria in via istruttoria, nei limiti che saranno precisati all’esito dell’esame in via riservata della stessa”.

Il futuro del Festival di Sanremo è sempre più incerto dopo i cinque anni del ‘regno’ Amadeus. Certo è che la città non lo perderà, semmai chi rischia di perderlo è la Rai, qualora dovesse scatenarsi l’asta per accaparrarselo. E a sfregarsi le mani sarà il Comune di Sanremo nel guardare i grandi player sfidarsi all’asta per aggiudicarsi l’organizzazione e la trasmissione dello show.

Un periodo di grande rivoluzione che passa anche dal destino di Amadeus. Il conduttore ha il contratto in scadenza con la Rai e pare che all’orizzonte ci sia Discovery, pronto per portarlo a Canale 9. E, in tutto questo, pare che Mediaset sia tutt’altro che disinteressata.

Pietro Zampedroni

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