Due uomini, uno di cinquantasei e l’altro di sessantatré anni, sono stati arrestati per aver dato fuoco ad alcuni motorini in Stradone Sant’Agostino, nel centro storico di Genova, lo scorso 11 ottobre. L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato, al termine di un’articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova.
Le fiamme hanno visto coinvolti quattordici motoveicoli; inoltre sono state danneggiate due finestre dell’appartamento di Stradone Sant’Agostino e dodici finestre della facoltà di Architettura, oltre al sistema di allarme dell’edificio universitario e la cassetta di ispezione delle condutture del metano.
In seguito al rogo, alcuni residenti della zona avevano riferito di aver notato un uomo parzialmente travisato, intento a svuotare il contenuto di una bottiglia in plastica su un motoveicolo parcheggiato sulla via, poi andato in fiamme, fuggendo prima dell’esplosione. Sulla base di tali informazioni i poliziotti della Squadra Investigativa del Commissariato Centro hanno avviato immediatamente un’attività info-investigativa partita dall’analisi delle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza della zona, grazie alle quali è stato possibile ricostruire nel dettaglio il fatto ed identificare compiutamente un cittadino italiano, al momento irreperibile, quale autore materiale dell’incendio.
Per l’uomo è stata richiesta ed ottenuta un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere lo scorso 16 gennaio ad Asti, luogo in cui è stato rintracciato. Nel domicilio dell’uomo sono stati ritrovati anche alcuni capi di abbigliamento perfettamente compatibili con quelli indossati dall'autore materiale dell'incendio; in seguito a ulteriori indagini è stato identificato anche il secondo uomo, che avrebbe commissionato al cinquantaseienne, in cambio di poche centinaia di euro, l’incendio di uno dei motocicli, a causa di una controversia con il proprietario. A confermare l’azione mirata sono le immagini riprese, che mostrano l’uomo intento a cercare di individuare lo scooter a cui dar fuoco come indicato dall’altro uomo, tenendo nella mano un telefono su cui probabilmente aveva indicata la targa del mezzo.
Anche per questo secondo soggetto, considerata la gravità della sua condotta per i danni provocati, è stata emessa dal GIP un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, eseguita il 22 gennaio scorso.
Commenti