Askatasuna "benedice" la delibera della giunta Lo Russo, che ieri ha di fatto avviato un percorso di co-progettazione per aprire il centro sociale alla cittadinanza nell'ambito del Regolamento sui Beni Comuni. Chi si aspettava di vedere gli antagonisti salire sulle barricate, contro l'amministrazione cittadina, rimarrà deluso.
Gli antagonisti devono lasciare Aska
Anche se la Città, per dare il via al progetto, ha fissato due paletti netti. Le opportune verifiche di sicurezza ed il completo rilascio dell’immobile al Comune. Tradotto gli antagonisti dovranno lasciare in maniera pacifica allo stabile. E nonostante questo presupposto, Aska apre all'opportunità di Palazzo Civico.
"Centro sociale sempre aperto ai bisogni collettivi"
"La prerogativa del centro sociale - chiariscono in una nota - è sempre stata quella di essere aperto ai bisogni collettivi".
A fine dicembre un gruppo composto dallo psichiatra Ugo Zamburru, dal fondatore dei Subsonica Max Casacci, Elisa Turro, Rosa Lupano e Loredana Sancin ha presentato una proposta sull’ex asilo Opera Pia Reynero. Il progetto elaborato prevede di organizzare all’interno eventi; la realizzazione una “palestra popolare” che offra corsi di boxe e yoga; una biblioteca ad accesso libero; un’aula studio, un cineforum; una camera oscura.
Rischio sgombero
Un progetto che piace agli antagonisti, anche alla luce della tensione che si è alzata attorno allo stabile negli ultimi mesi.
"La Procura di Torino, la Questura e il Governo, hanno costruito le condizioni
e il terreno per arrivare ad un possibile sgombero, puntando alla cancellazione della possibilità stessa di organizzarsi collettivamente".
"Continueremo a partecipare alle lotte"
Un sì alla proposta di Lo Russo per evitare "l’eliminazione dell’esperienza del centro sociale e di tutte le attività che questo costruisce quotidianamente per il quartiere e le persone". "Vediamo positivamente -continuano - la scelta del Comune di Torino di iniziare un percorso di coprogettazione che permetta di continuare, e aprire ancor di più, lo spazio di Corso Regina Margherita 47".
"Ci auguriamo che la coprogettazione e i lavori necessari avvengano nei tempi dettati dal “buon senso”, proprio perché vogliamo che le attività che abitualmente si svolgono al piano terra e nel giardino possano riprendere il prima possibile. Per questo sospenderemo la programmazione delle serate musicali e culturali". Ma chi pensa che Askatasuna smetta di partecipare ai cortei e portare avanti le sue idee sbaglia. "Sicuramente continueremo a partecipare alle numerose lotte e percorsi che da anni portiamo avanti in città", chiosano.
"Se non c'è legalità, non ci deve essere libertà"
Non condivide invece la proposta di Lo Russo, anche se non attacca mai direttamente il sindaco, il governatore del Piemonte Alberto Cirio. Il presidente quattro anni fa finì nel mirino degli antagonisti, che in un volantino raffigurarono Aldo Moro con la sua faccia: da allora lui e la sua famiglia vivono sotto scorta.
"La legalità è sempre - ha osservato Cirio - il presupposto di ogni libertà. Sono il primo, da sempre, a difendere la libertà di chiunque ad esprimere il proprio pensiero, qualsiasi esso sia". "Questo però - ha aggiunto - deve essere fatto quando viene garantito il presupposto della legalità, che per me è fondamentale. Se non c'è legalità, non ci deve essere nessuna libertà".
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