Verrà processata col giudizio immediato a partire dall’udienza programmata per il prossimo 17 aprile Stanka Batashka, la 35enne bracciante di nazionalità bulgara, nativa di Kyustendil e residente a Bistagno, nell’Alessandrino, dimorante a Diano d’Alba e domiciliata a Canelli, attualmente sottoposta alla misura cautelare degli arresti presso la casa circondariale "Lorusso e Cotugno" di Torino con l’accusa di avere volontariamente causato gli incendi che hanno danneggiato il centro commerciale "Castello" di Canelli, nell’Astigiano, e il negozio IperShop Express, lungo la Statale 231 a Monticello d’Alba. In quest’ultimo caso, il 19 settembre 2023, provocando la morte del titolare del magazzino, il 36enne imprenditore di nazionalità cinese Hu Jie, che gli accertamenti autoptici hanno confermato essere deceduto all’interno del suo magazzino per l’intossicazione acuta da inalazione di monossido di carbonio conseguita al rogo.
Di pochi giorni precedente, del 14 settembre, l’incendio che secondo quanto si legge nel d’imputazione formulato dal pubblico ministero Laura Deodato la donna avrebbe appiccato al centro commerciale di via Testore 1 a Canelli, dove le fiamme ebbero origine nel locale magazzino interno al punto vendita denominato Centro Calzaturiero, per poi estendersi al vicino Caffè Musetti e alla Farmacia Marola, presenti nella galleria dello stesso Centro commerciale.
I due gravi fatti sono valsi alla donna l’imputazione per il reato di incendio e per quanto previsto dall’articolo 586 del Codice Penale, morte come conseguenza di altro delitto. La donna è poi accusata di rapina aggravata e lesioni per l’aggressione che, sempre secondo gli inquirenti, avrebbe messo in atto, col volto coperto da una bandana e da occhiali, e armata di una pistola, presso una cascina di Cossano Belbo il 12 settembre scorso.
Dopo essersi introdotta in quella casa la donna avrebbe ingaggiato una colluttazione con la proprietaria, una 64enne nata ad Alba, contro la quale avrebbe rivolto pugni al volto e colpi inferti con una macchina fotografica portata al seguito, provocandole ecchimosi multiple, una copiosa perdita di sangue, un trauma cranico, una ferita lacero contusa e multiple escoriazioni al volto, per un tempo di guarigione stabilito dai sanitari in 10 giorni.
Bottino della rapina sarebbero stati un iPhone e il portafogli della donna, contenente documenti di identità e un Bancomat poi utilizzato da Batashka per compiere acquisti ad Alba per un ammontare di 1.160 euro: da qui l’accusa di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.
A suo carico anche le accuse di furto in abitazione e furto con strappo per altri cinque colpi che, sempre secondo la Procura, negli stessi giorni, tra il 14 e il 21 settembre scorsi, la donna avrebbe commesso introducendosi in tre diverse abitazioni di Loazzolo e in una di Canelli, e in un negozio di abbigliamento di viale Risorgimento a Canelli, qui rubando il contenuto di una borsa.
Un quadro di accuse che lo scorso 27 dicembre aveva convinto il pubblico ministero Deodato a richiedere il giudizio immediato ora disposto con decreto dalla giudice per le indagini preliminari Beatrice Bonisoli.
L’udienza si terrà di fronte al Tribunale di Asti in composizione collegiale. Lungo l’elenco delle parti offese, tra le quali figurano i congiunti dell’imprenditore cinese morto nell’incendio del suo magazzino, rappresentati dall’avvocato Ferruccio Calamari del foro di Asti. Insieme alla moglie, alla madre, al padre e alla sorella, da tempo residenti in Italia, l’uomo lasciò anche tre figli ancora in tenera età.
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