I commercianti di Sottoripa non nascondono il disagio e il degrado presente in zona ma il video di ‘Scuola di Botte’, il canale YouTube che racconta di un'escursione nel centro storico, non piace. Il canale, noto per enfatizzare disagi principalmente a Roma, organizza occasionalmente visite in altre città italiane per amplificare situazioni di potenziale pericolo, attirando così l’attenzione. La tappa a Genova ha scatenato la polemica mentre la Procura ha aperto le indagini sul caso, ed è stata annunciata una seconda puntata.
“Il degrado c’è. È stato fatto moltissimo per scoraggiare lo spaccio perché ci sono presìdi di forze dell’ordine. Il problema è che appena si ‘molla l’osso’ un secondo il degrado prolifera - ci racconta Michela Lucarda di Lucarda abbigliamento a Sottoripa e vicepresidente del Civ di zona - Per quanto riguarda il video, se fossero andati in tre o quattro a intervistare, a vedere com’è la situazione, allora ok. Ma in 20/30 persone con cappuccio, palestrati che si relazionano con gente che non è tranquilla, era inevitabile il tafferuglio. L’approccio è stato un po’ provocatorio. Non l’avrei fatto un servizio così. Il disagio se lo aizzi lo trovi ovunque ma è anche vero che qui è una zona molto battuta da personaggi particolari, non è una questione di razza, ma è un dato di fatto che ci sono tanti africani qui che si dedicano allo spaccio e al consumo di droga”.
“Che ci sia il degrado è abbastanza evidente - aggiunge Stefano Boggiano, gestore del Gran Ristoro a Sottoripa - Che sia gestibile è altrettanto evidente. Bisogna fare delle scelte. Non so nulla in particolare della denuncia degli YouTuber perché non seguo ma posso dire che la situazione è complicata ma non irrisolvibile. Forse qualcuno dovrebbe prendere certe decisioni e portarle avanti. Non faccio riferimento né al sindaco né al questore ma sono questioni da risolvere a livello del prefetto e di palazzo di giustizia. Dietro questo falso mito dell’accoglienza fai sì che se ti tieni anche le cosiddette mele marce rovinano anche il buono. Il presidio migliore non sono le forze dell’ordine ma la gente comune che passeggia. Se riusciamo a ritornare a questo tipo di centro storico, ce la faremo a uscire da questa situazione”.
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