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Politica | 16 gennaio 2024, 07:05

Fondazione CrCuneo, per il Cda rinnovo quasi radicale, per il Consiglio ricambio al 50%

Nel Consiglio di amministrazione rieleggibile soltanto uno dei due vicepresidenti, l’albese Francesco Cappello. In quello generale sei hanno concluso il secondo mandato e due non sono ricandidabili per i limiti di età previsti dallo statuto. Arriva da Bongioanni (FdI) il primo (e per ora unico) commento dal mondo della politica

Fondazione CrCuneo, per il Cda rinnovo quasi radicale, per il Consiglio ricambio al 50%

Sono prossime all’invio le lettere a Comuni, enti ed associazioni per indicare i nominativi del nuovo Consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Dal momento del ricevimento avranno 45 giorni di tempo per procedere alla designazione che, occhio e croce, sarà ultimata nella prima decade di marzo.

A fine di aprile, in concomitanza con l’approvazione del bilancio consuntivo 2023, si procederà al rinnovo degli organi, che, in questa tornata, sarà quanto mai significativo.

Il Consiglio di amministrazione va infatti incontro ad un cambiamento pressochè totale, dal momento che sei su sette componenti – compreso il presidente uscente Ezio Raviola – non sono rieleggibili perché giunti al termine del loro secondo mandato consecutivo.

La sola eccezione è data da uno dei due vicepresidenti, l’albese Francesco Cappello, il quale ha la facoltà (teorica) di essere ancora rieletto.

Il suo collega Enrico Collidà e gli altri colleghi del Cda, Giuliano Viglione, Davide Merlino, Claudia Martin e Michelangelo Pellegrino dovranno invece lasciare la tolda di comando di via Roma.

Anche per quanto riguarda il Consiglio generale si va verso un sostanziale rinnovamento.

Infatti, a prescindere dalle novità statutarie, si sa che non sono rieleggibili sin d’ora otto componenti su venti: Michele Antonio Fino (designato dagli Atenei piemontesi), Marco Formica (Aso Santa Croce/Carle Cuneo), Patrizia Franco (territorio braidese, selezionata tramite bando) Giorgio Garelli (Comune di Alba), Massimo Gula (commissione arte sacra e cultura della dicesi di Mondovì), Giuliana Turco (Confcooperative Cuneo).

Questi sei non sono riproponibili per numero di mandati, mentre Mario Sasso (esperto del mondo dello sport) e Domenico Visca (Confartigianato Cuneo), pur avendo concluso solo un mandato, dovranno comunque lasciare per i limiti di età previsti dallo statuto.  

Dodici i componenti (teoricamente) rieleggibili: Elisa Costamagna (Comune di Cherasco), Daniela Bosia (territorio monregalese, selezionata tramite bando), Annalisa Bove (Comune di Alba), Carlo Comino (Confcommercio Cuneo), Graziano Lingua (Comune di Cuneo), Laura Marino (Comune di Cuneo), Cristina Pilone (Camera di Commercio di Cuneo), Franco Ramello (Fed. Prov. Coldiretti Cuneo), Carla Revello (sindacati Cgil-Cisl-Uil), Maurizio Risso (Comune di Caraglio), Vittorio Sabbatini (OTC - organo territoriale di controllo del Terzo settore di Piemonte e Valle d’Aosta) e Mirco Spinardi (Comune di Farigliano).

Per ricoprire la carica di presidente, vicepresidente o componente del Consiglio di amministrazione (l’organo esecutivo) non è indispensabile far parte del Consiglio generale.

Dopo questa ampia digressione “tecnica”, che riteniamo giusto far conoscere all’opinione pubblica essendo la Fondazione CrC ritenuta (non a torto) il “forziere” della Granda, registriamo che la politica si sta attivando, in attesa di vedere quale sarà la composizione del Consiglio generale.

Anche su questo fronte ci sono novità rispetto al passato, dal momento che – con l’introduzione delle terne previste nel nuovo statuto – il presidente uscente Raviola ha di fatto potere decisionale su sette dei venti componenti.

I nomi in pista per la presidenza – come arcinoto – sono quelli dell’ex sindaco di Cuneo ed ex presidente della Provincia Federico Borgna, e dell’attuale presidente della Camera di Commercio Mauro Gola, già presidente degli industriali cuneesi.

Dicevamo che la politica fa sentire i suoi primi commenti (almeno in maniera ufficiale, anche se sotto traccia il cicaleccio non manca) con una dichiarazione del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni.

“Entrambe le personalità – dice – sono apprezzabili sia per i loro curricula sia per l’esperienza maturata nei loro precedenti ruoli. Ritengo – rileva Bongioanni – che, data l’importanza che riveste la Fondazione Cuneo, prezioso ente a servizio di tutta la provincia, la decisione vada assunta con criteri di ampia condivisione”.

Se un esponente politico di primo piano del partito di maggioranza relativa (che ha per di più fama di essere un “duro”), si sbilancia con un commento così aperturista, si percepisce come il rischio che le due candidature oggi sul tavolo possano portare ad uno “stallo alla messicana” non è peregrino.

Siamo appena alle schermaglie procedurali e già le designazioni per il  Consiglio generale – specie quelle dei tre maggiori enti istituzionali (Cuneo, Alba e Mondovì) – si annunciano problematiche.

La partita è complessa per svariate ragioni, non ultima la concomitanza con le elezioni europee, regionali e amministrative in 172 Comuni del Cuneese.

Gianmpaolo Testa

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