Il Nazionale

Cronaca | 13 dicembre 2023, 16:44

Delitto di Malnate, la difesa di Domenichini punta su un nuovo testimone

Si tratta di una donna che avrebbe visto la vittima Carmela Fabozzi viva in un orario compatibile con l'omicidio. Il Pm: versione smentita dalle immagini delle telecamere

Delitto di Malnate, la difesa di Domenichini punta su un nuovo testimone

La mattina del 22 luglio 2022 una donna avrebbe visto Carmela Fabozzi viva in un orario compatibile con la sua morte, avvenuta a seguito di una violenta aggressione subita da Fabozzi, pensionata 73enne all’epoca dei fatti, all’interno del suo appartamento di via Sanvito a Malnate. 

È quanto emerso oggi davanti alla Corte d’assise del tribunale di Varese, dove è in corso il processo per l’omicidio della pensionata, e dove l’avvocato Francesca Cerri, difensore del 67enne Sergio Domenichini, accusato del delitto, ha chiesto di ascoltare la donna, inizialmente non citata tra i testimoni. 

Un esame superfluo, secondo la Procura di Varese, visto che quanto già dichiarato dalla donna durante le indagini sarebbe smentito dalle immagini delle telecamere analizzate dagli inquirenti. 

Per l’accusa Carmela Fabozzi si trovava in casa sua intorno alle 10 di mattina del 22 luglio 2022. Lì fu colpita a morte con un pesante vaso di vetro, scagliato più volte contro la testa della 73enne dall’assassino, che poi le rubò diversi anelli e una collanina d’oro da cui Fabozzi non si separava mai. 

Sul vaso, trovato sporco di sangue sulla scena del crimine, i Ris di Parma hanno isolato le impronte digitali dell’uomo oggi a processo. Ma alcuni dettagli sulla composizione di quell’oggetto, emersi ascoltando in aula proprio i carabinieri in camice bianco, non hanno convinto la difesa che ha quindi chiesto di poter visionare il vaso, per verificare la presenza di “parti appuntite” che non sarebbero menzionate nella documentazione firmata dai Ris. 

Il vaso quindi arriverà in aula, insieme all’agenda sequestrata a Sergio Domenichini il giorno dell’arresto. È l’imputato stesso a ritenere che tra quelle pagine ci siano delle informazioni utili in chiave difensiva. L’uomo, in carcere dal 19 agosto dello scorso anno, si è dichiarato innocente e prima della chiusura del dibattimento potrebbe chiedere la parola per fornire la propria versione.

Gabriele Lavagno da Luinonotizie.it

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