"Abbiamo bisogno del vostro aiuto". E’ l’appello col quale Mario Roggero e i suoi familiari – la moglie e una delle figlie sono impegnate col 68enne gioielliere nella conduzione dell’attività di famiglia in via Garibaldi a Gallo Grinzane – certificano come la vicenda che lunedì 4 dicembre ha visto la condanna in primo grado del commerciante a 17 anni di reclusione ha anche un ben preciso e pesante riflesso economico.
Un conto che avrebbe già abbondantemente superato il milione di euro e rischia di andare ben oltre, considerato che le richieste di risarcimento presentate dalle 14 parti civili non si limitano ai 480mila euro di provvisionali disposte lunedì dalla corte d’assise, che ha rimandato alla sede civile la definizione di istanze che complessivamente ammontano a 2,8 milioni di euro.
A ripercorrere le voci dell’esoso computo è la stessa famiglia, in un post comparso sulla pagina social della storica gioielleria.
"In seguito all'ultima sentenza emessa il 4 dicembre dal Tribunale di Asti – vi si legge – siamo costretti dallo Stato Italiano a pagare a brevissimo ai familiari dei rapinatori circa 500.000 euro. Questi oltre ai 300.000 euro già pagati e non dovuti, lo scorso anno alle famiglie.
Oltre a queste spese ne abbiamo sostenute altre per circa 300.000 fra spese legali, peritali, mediche... .
Abbiamo bisogno del vostro aiuto perché questo è insostenibile per noi. Sosteneteci con le vostre donazioni".
La richiesta è seguita dagli estremi di un "conto etico" aperto presso la filiale Banca d’Alba di Gallo Grinzane, con Iban IT87L0853046380000000014216.
"Grazie a tutti coloro che vorranno aiutarci", è la conclusione del messaggio firmato da Mario Roggero e famiglia, prima dell’hashtag #iostoconMario e dei "tag" ai profili del ministro Matteo Salvini e del senatore cuneese, anche lui della Lega, Giorgio Maria Bergesio.
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